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03/09/2017 06:15:00

Regionali, Armao “l'indignato”. Valzer di candidature

Ha iniziato la sua campagna elettorale il centro destra, l'alleanza ha fatto contenti tutti. Le poltrone sono state servite. In marcia, dunque, per prendere la Regione Sicilia. La vogliono strappare alla sinistra. Eppure a governare la Sicilia per vent'anni sono stati gli uomini di destra, da Totò Cuffaro a Raffaele Lombardo non si ricorda a memoria d'uomo uno slancio ed una impennata di rilancio dell'Isola.

Dare, adesso, le colpe di ogni cosa a Rosario Crocetta è voler mentire con la consapevolezza di farlo, con la faccia tosta di presentarsi come nuovi quando il retaggio delle vecchie glorie, semmai lo fossero state, è mascherato da una politica nuova e migliore. Da chi? Da cosa? Magari da una calamità naturale.

Viene speso per nuovo ogni volto presentato, anche Gaetano Armao, il professore che si presenta con “gli indignati di Sicilia”. Quello di cui Silvio Berlusconi si è innamorato, passione nemmeno consumata. Fuoco di paglia, la durata di un amore meno della durata di un orgasmo “politico”.

L'indignato di Sicilia vuole fare la rivoluzione, almeno così sperava. Si è accontentato di un ticket, due gusti è meglio di uno, si sa.
E come facevano i siciliani a vivere senza “gli indignati”? Mica si poteva rinunciare a questa lista. Armao, più che indignato, sembra uscito da l'Italia dei Notabili, racconterebbe bene la sua storia Gabriele D'Annunzio, che ne Le città del Silenzio, cerca di riscattare l'Italia, risvegliandola e purificandola. A sentirli parlare, gli immolati di questa nuova coalizione di centro destra, sembra evochino presagi di grandezze future che sorgeranno sulle cenere di vecchi politici. Peccato che i vecchi siano proprio, e sempre, loro.

Armao, ex assessore del governatore Lombardo, fonda il suo movimento, è un indipendentista, un sicilianista doc, nel suo movimento, sono parole sue, ci sono uomini e donne, professionisti e artigiani, commercianti e insegnati di buona volontà che si vogliono spendere per la Sicilia. Certo, una domanda ci piacerebbe farla ad Armao: si è accorto solo ora che i siciliani sono anche tutte quelle categorie che lui ha elencato? Non se ne è accorto durante il governo Lombardo che esistevano? Se ne accorge solo ora che governa Crocetta?
Peccato. Eppure dovrebbero ricordare bene di come Lombardo ebbe a sfasciare la Sicilia, completando l'opera di Cuffaro.

Il danno di immagine, fatto a livello nazionale e internazionale, a questa Terra è senza precedenti. Se lo ricorderanno i siciliani di come una delle leggi finanziarie del governo Lombardo, quando Armao era assessore al Bilancio, fu impugnata in quasi tutti i suoi articoli dall'Ufficio del Commissario dello Stato. State tranquilli non hanno completato l'opera, si stanno ripresentando, uniti e compatti.
E niente, è questione di decenza politica che nel centro destra ha deciso di defilarsi, lasciando il passo a poltrone e potere.

Armao nasce a sinistra come componente del gruppo politica giovani, una costola della sinistra della democrazia cristiana, nel 1994 abbraccia Berlusconi e la sua Forza Italia. Una porta che gli ha consentito di avere più incarichi che altro da Consigliere giuridico del sindaco di Palermo, Cammarata, al Presidente della regione, Cuffaro, consigliere giuridico del Ministro Affari Regionali, La Loggia, del Vice Ministro Economia, Miccichè....
Oggi è indignato, non è dato sapere da cosa e per cosa. Ce lo spieghi.

E', forse, indignato per avere come sponsor Totò Cuffaro? E' indignato per avere cavalcato il ribaltonista governo Lombardo? E' indignato perchè da giovane militava a sinistra, poi nel centro destra, di nuovo a sinistra e adesso torna a destra?
No, ce lo dica perchè l'aggettivo indignato, accanto ad Armao, non riusciamo proprio ad accostarlo.

I siciliani possono stare tranquilli c'è una faccia nuova: quella di Armao. Hanno poco da ridere e stare tranquilli anche a sinistra, la loro incapacità a fare sintesi e a lanciare un nome in corsa è da roba da cerebrolesi. Hanno governato per cinque anni senza sapere dare slancio finale ad una azione volta a rinnovare il volto e l'imprinting politico. Qualcuno della Giunta regionale ha sostenuto che l'attività politica è una cosa complessa. Lo sappiamo. Ma se si decide di fare politica evidentemente si devono avere doti e capacità altrimenti si fa altro. Decisamente.
E nelle ultime ore, dal Partito Democratico, non ci sono novità di rilievo se non che i dem romani blindano la candidatura di Fabrizio Micari, candidatura avallata anche da Angelino Alfano.

Il tempo delle primarie è davvero scaduto, lo dice anche Giovanni Ardizzone, che su Micari spende parole di approvazione. La campagna elettorale deve iniziare così come vanno completate le le liste. Su Musumeci, Ardizzone, indica la coalizione che lo sostiene come un ritorno alla Sicilia di trent'anni fa. Come dargli torto.

Valzer e piroette, un passo avanti e uno indietro, è la Sicilia che si gioca il suo futuro su un letto non proprio di rose.
Nel PD c'è troppa incertezza e poca garanzia di vittoria, gli scranni all'ARS sono 70 non più 90, i candidati deputati rischiano grosso. Questo accade in tutte le province, Trapani compresa, succede che Paolo Ruggirello guarda già ad un ritorno al primo amore, quale di tutti non si sa, guardando con occhi languidi alla lista di Musumeci. Nino Oddo viaggia sul binario di Sicilia Futura dove sarà candidato insieme a Giacomo Scala.

In campo anche i marsalesi Paolo Ruggieri, per la lista Diventerà, Bellissima, Stefano Pellegrino per Forza Italia. Dentro la lista di Forza Italia anche il mazarese Toni Scilla. Incertezza sulla candidatura di Eleonora Lo Curto che è corteggiata da Sicilia Futura, scioglierà il nodo a breve.  Uno dei candidati già in corsa, posizionato senza cambiare e fare balletti isterici, è Stefano Rallo con il movimento Cinque Stelle.