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04/09/2017 06:00:00

Omicidio Marcianò, l’indagine passa alla Dda. E’ delitto di mafia?

“Novità nelle indagini sull’omicidio di Giuseppe Marcianò? Chiedete alla Procura di Palermo”. La risposta, fornita dal pm della Procura di Marsala Niccolò Volpe tramite il vigile urbano di servizio al secondo piano del Palazzo di giustizia di piazza Paolo Borsellino, fa intuire molto chiaramente che l’indagine ha imboccato la pista mafiosa. Giuseppe Marcianò, 47 anni imprenditore agricolo originario di Carini, ma imparentato con i Burzotta di Mazara, è stato ucciso, lo scorso 6 luglio, a Campobello di Mazara, con tre colpi di arma da fuoco.

L’agguato scattò in contrada Bosco Vecchio, in una delle stradine che dalla frazione balneare di Tre Fontane conducono verso l’interno. Inizialmente, l’indagine è stata coordinata, in collaborazione, da Procura di Marsala e Dda di Palermo. Adesso, però, è passata nelle mani di quest’ultima. E questo fa intuire che sarebbe emersa la pista mafiosa. 

Giuseppe Marcianò, indagato per traffico di migranti, era genero di Pino Burzotta, ex consigliere comunale del Psi di Mazara, arrestato e poi assolto dall'accusa di mafia, nonché nipote di Diego Burzotta, considerato un boss mafioso di primo livello e per questo arrestato nel 1998, in Spagna, dove viveva da latitante.