Sono stati il tenente Federico Minicucci, comandante del Norm dei carabinieri di Marsala, e il luogotenente Vito Cito, del Comando provinciale dell’Arma, i primi investigatori ascoltati dalla Corte d’assise di Trapani nel processo al 46enne bracciante e vivaista marsalese Nicolò Girgenti, accusato in concorso con ignoti per l’omicidio del maresciallo capo dei carabinieri Silvio Mirarchi.
Rispondendo alle domande del pm Anna Sessa, il tenente Minicucci e il luogotenente Cito hanno fatto una panoramica sull’attività d’indagine effettuata subito dopo il gravissimo fatto di sangue. E in particolare su quello che hanno trovato sul posto (bossoli di due pistole), sugli interrogatori effettuati in quelle ore, sulla perquisizione effettuata a casa del Girgenti, del sequestro dei suoi abiti, dell’esame “stub” fatto alla stazione di Ciavolo e infine dei riscontri (video di due telecamere e dati forniti da una sorta di gps) relativi ai movimenti, la sera dell’omicidio, dell’auto dell’imputato in relazione a quanto aveva lui dichiarato. Dichiarazioni che, però, non coincidevano con quanto emerso dagli accertamenti sui movimenti dell’auto del bracciante.
Girgenti, arrestato il successivo 22 giugno, aveva detto di essere rincasato presto quella sera, ma la sua auto fu vista passare dal luogo della sparatoria subito dopo quei drammatici frangenti.
Altri investigatori, tra cui un ufficiale del Ris, saranno ascoltati il 25 settembre.