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11/09/2017 14:05:00

Marsala Calcio, fra tutoraggio e "vorrei ma non riesco"

 L'ASD MARSALA CALCIO comunica che nello staff tecnico della prima squadra è stato inserito il socio Nicola Sciacca, che mantiene anche la funzione di Responsabile del Settore Giovanile.  Questo lo staff tecnico del Marsala Calcio che risulta così composto:

 Ignazio CHIANETTA, Allenatore;  Enzo CERAMI, Vice Allenatore;  Nicola SCIACCA, Collaboratore Tecnico; Nino CARADONNA, Preparatore dei Portieri; Vincenzo PANICOLA, Preparatore Atletico; Antonino ACCARDI, Medico Sociale; Antonino LO PRESTI, Medico Sociale; Peppe ALEO, Fisioterapista/Massaggiatore; Gaspare PELLEGRINO, Magazziniere.

Questo il Comunicato Stampa appena emesso dalla società presieduta dall'avvocato Peppe Milazzo. Visto l'inconsistente inizio di stagione della squadra, in cui tra l'altro è già sfumato uno dei due obiettivi prefissi dalla società (la vittoria della Coppa Italia), è stato implementato nello staff tecnico della prima squadra Nicola Sciacca, che manterrà i suoi ruoli di socio e di responsabile del settore giovanile.

Era il 2010, la squadra era quella dello Sport Club Marsala 1912, il campionato quello di serie D ed in panchina sedeva Matteo Gerardi. In estate, lo Sport Club Marsala 1912 presieduto dall'avvocato  Giacalone che aveva appena vinto con merito il campionato di Eccellenza con mister Totò Brucculeri in panchina, si era fuso con l'altra squadra cittadina, lo S.C. Marsala, denominazione che da qualche anno aveva sostituito quella originale di Bosco 1970. Il Marsala dei fratelli Gerardi era stato protagonista di un ottimo campionato culminato con un quinto posto e aveva proposto alla blasonata prima compagine cittadina di unire le forze in vista del difficile campionato interregionale. Le condizioni messe sul piatto dai Gerardi, a fronte del proprio cospicuo supporto economico, erano durissime: il 50% della società e la guida tecnica. Il presidente Giacalone, non in grado di sostenere economicamente il campionato di serie D, si dovette piegare, cedendo la vicepresidenza a Francesco Gerardi (che assunse anche metà della proprietà) e la panchina a Matteo Gerardi, esautorando in pratica l'allenatore che aveva appena vinto il difficilissimo campionato di Eccellenza e che era pronto a guidare la squadra anche in serie D.
Dopo un discreto inizio di campionato, il Marsala si inceppò drammaticamente inanellando una lunga serie di sconfitte consecutive. L'esonero dell'allenatore che in qualsiasi altra piazza calcistica sarebbe stato scontato ed immediato, arrivò solo alla fine del girone di andata, quando il Marsala 1912 versava ormai in condizioni drammatiche di classifica. La panchina venne affidata a mister Enzo Domingo, coadiuvato come collaboratore proprio da Nicola Sciacca.
Sciacca, nonostante l'ovvio venir meno della metà società facente riferimento ai fratelli Gerardi, riuscì a salvare la faccia e la categoria, strappando la salvezza a pochissimi minuti dal termine della gara di ritorno degli spareggi playout contro il Modica (grazie a un ribaltone nei minuti finali con gol sugli sviluppi di calcio d'angolo del difensore Trezza e poi, allo scadere, dell'attaccante Sassano).

A Marsala, però, difficilmente si impara dalla storia. Passano sette anni, il "Marsala di Custonaci" sostituisce l'ormai morto Sport Club Marsala 1912, ma alcuni dei protagonisti di quella vicenda riprendono i propri ruoli: c'è Domingo, questa volta nel ruolo di dirigente, e c'è Sciacca, chiamato ancora una volta a salvare capra e cavoli. Il ruolo dell'allenatore-proprietario, però, questa volta non tocca a Gerardi, ma ad Ignazio Chianetta. Il consigliere comunale marsalese però, a differenze del suo non rimpianto predecessore, vanta ancor meno esperienza calcistica e di direzione tecnica. Se quest'ultimo era un ex calciatore che per anni aveva indossato la maglia del 1912 e successivamente aveva allenato, anche con discreti risultati, nelle categorie minori (Eccellenza compresa), Chianetta è un giovane ed ambizioso tecnico senza background da calciatore, con esperienze in panchina in Prima Categoria con il Borgata Terrenove e, fiore all'occhiello, una luminosa esperienza di quattro mesi in Eccellenza sulla panchina del Paceco 1976, dove lo scorso anno, prima delle dimissioni, era riuscito a portare i rossoargento in vetta alla classifica senza perdere nemmeno una partita.

In questo nuovo Marsala tutti hanno bisogno di tutti, nessuno è minimamente autosufficiente
.

Non è autosufficiente il presidente Milazzo, trasparente e volenteroso, che però è dovuto scendere a patti due volte: la prima volta con lo stesso Chianetta, figura dal quale il progetto A.S.D. Marsala non può prescindere, tanto da vedersi assegnata la panchina azzurra e vedersi affiancato un "tutor" quando qualsiasi altro collega sarebbe stato messo alla porta; la seconda volta con Luigi Vinci, con il quale la co-presidenza è durata nemmeno fino alla fine dell'estate, nemmeno fino all'inizio del campionato.
Quel "mio fratello Luigi" accompagnato dal teatrale abbraccio era sembrato a tutti pacchiano e pomposo, se non addirittura ipocrita. Tutti gli addetti ai lavori sapevano che i due profili si sarebbero presto dimostrati incompatibili. Ma allora, Milazzo, perché accettare Vinci ed il suo entourage? Ci vengono in mente due possibile risposte: a) avere bisogno di Vinci, come si aveva bisogno di Chianetta. Bisogno del supporto economico che l'imprenditore alimentare avrebbe fornito e bisogno del supporto economico che avrebbero fornito gli imprenditori che intorno a Vinci orbitano (uno su tutti il noto ebanista Li Causi); b) accontentare l'amministrazione comunale, con il sindaco Di Girolamo che lo aveva espressamente richiesto, ed accontentare la tifoseria, che continuava a vedere Luigi Vinci come l'unico uomo in grado di guidare la squadra cittadina, come quando l'aveva guidata alla vittoria del campionato nel 2015.

Non è autosufficiente Vinci, ambizioso e leader. Come Milazzo, non era in grado di affrontare un campionato di Eccellenza con le forze proprie e del proprio gruppo dirigenziale. Tra l'altro, a Vinci toccava una patata ancora più bollente, in quanto si ritrovava con una società rottame stracolma di debiti e vertenze. Non era nemmeno lontanamente autosufficiente, tanto da dover ingoiare la pillola amara della smentita, di dover accettare Milazzo ed il suo "progetto Custonaci" meno di tre giorni dopo aver annunciato urbi et orbi la salvezza ed il rilancio dello Sport Club Marsala 1912. Quel Vinci che per la sua panchina aveva scelto Brucculeri (giustiziere del Marsala in Coppa Italia con il suo Mazara e vincitore, come già ricordato in questo articolo, di un campionato di Eccellenza a Marsala nel 2010) e che invece si è poi visto costretto in conferenza stampa a smentirsi, decantando pubblicamente le lodi di mister Chianetta e giurando che non c'era scelta migliore in quanto non c'era allenatore migliore sulla piazza.

Visto quanto comunicato oggi, sembra che non sia autosufficiente nemmeno mister Chianetta, che deve ingoiare una pillola amarissima con l'affiancamento di una figura forte nel proprio staff tecnico quale è Sciacca. Un Chianetta che fedele al proprio pensiero abbassa la testa e continua a caricare in attesa di schiarite, in attesa che arrivino i risultati sul campo a placare il chiacchiericcio. Un Chianetta che mettendo sù una Ferrari sperava di ripetere il "miracolo Paceco" dello scorso anno ma che adesso si vede impantanato pochi metri dopo la linea di partenza in una piazza che a differenza di quella di Paceco, non perdona nulla.

E allora, signori, diciamocelo pure chiaramente, l'unico "attore" che ha sempre avuto l'animo e la bocca sinceri è stato proprio quello che di calcio non ne capisce una mazza, il sindaco Alberto Di Girolamo. L'unico ad ammettere candidamente, alla presenza di Milazzo e Vinci, che nessuno dei due per conto proprio sarebbe stato nemmeno in grado di finire questo campionato, perché nessuno dei due ne aveva le risorse. 

Ci eravamo ripromessi di parlare solo e soltanto di calcio giocato, ma non si può tacere di fronte a una tifoseria, ad un gruppo di Lettori, quando la realtà è tanto nitida e di facile comprensione. 
Adesso torniamo a concentrarci sul campo, augurando buon lavoro a tutti, Chianetta, Cerami e Sciacca in primis in vista della cruciale partita di domenica in casa contro il Caccamo.
Tirate fuori il meglio da questa squadra e insieme portatela alla vittoria!

Emanuele Scavuzzo