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11/09/2017 06:00:00

Matteo Renzi, le sue chiacchiere, i voli pindarici e la candidatura alla Regione di Micari

Le Cantine Fina donano, dalla loro, straordinarie emozioni, per il posizionamento della location e per il lavoro di imprenditoria che c'è dietro. Un connubio vincente che sposa il buon vino. Sabato pomeriggio Matteo Renzi, il segretario nazionale del Partito Democratico, ha presentato il suo libro “Avanti” proprio in quel posto incastrato tra terra, cielo e mare.

Accanto a lui il Magnifico rettore dell'Università di Palermo, Fabrizio Micari, candidato alla presidenza della Regione Sicilia, con la coalizione di centro sinistra. Un mix, non molto ben elaborato per la verità, tra cultura e campagna elettorale. Una confusione comunicativa che è apparsa subito agli addetti ai lavori.

 

La presentazione del libro è stato un espediente per provare a confezionare, meglio, questa candidatura. E non c'è nulla di male. Ma la fase delicata del momento avrebbe dovuto imporre uno scatto deciso e forte. Sono le incostanze e incongruenze di un segretario nazionale, che ci ha abituato a questo. Del resto, ve lo ricorderete tutti quando a Fiuggi ebbe a dire che non si sarebbe occupato di queste elezioni regionali, l'indomani era già seduto con Rosario Crocetta per trattare il da farsi. Ve lo ricorderete tutti quando personalizzò il referendum costituzionale, del dicembre scorso, minacciando di lasciare la politica. Eccolo qua, è qui con noi. E presenta libri. Fosse l'unico, a farlo. Almeno Renzi ha una buona capacità: dialoga con tutti.

C'è una grande verità in tutto quello che è: il Partito Democratico, tra cui i democristiani che hanno cambiato pelle rinnovandosi sotto questa sigla, ha saputo votare un segretario giovane, smart e comunicativo.
Non ci sono nel panorama italiano altri partiti che abbiano avuto cura, tradotto in coraggio, di fare la stessa cosa. Non hanno avuto nemmeno il tatticismo di creare una figura politica in grado di cambiare il passo con Silvio Berlusconi.
E invece no, il Presidente alla sua età si è mummificato, Forza Italia finirà per sbriciolarsi. E' il delirio degli onnipotenti.
E il PD sarà destinato, come forza moderata, a crescere sempre di più, nonostante le chiacchiere e i voli pindarici, di Renzi.

E' stata una giornata ventosa quella di sabato, nulla di nuovo per noi che del vento ne amiamo il canto: "Il vento ti rimette al mondo”.
Sono state queste le prime parole di Matteo appena incontra la platea. Parla della Sicilia, della capacità che dovranno avere le forze di centro sinistra nello strappare la Regione alle “camicie verdi”, così etichetta Matteo Salvini che sostiene la candidatura di Nello Musumeci. Per rimettere in piedi l'Isola, dice Renzi, bisogna vincere la cultura della lamentazione e della rassegnazione: “Il tempo dell'Italia non è il passato ma il tempo futuro”.

Parla di referendum, lo rifarebbe: è l'unico politico italiano che non solo non impara dagli errori ma che preferisce la bocciatura popolare. Contento lui. Fiero che in Sicilia si sia scelto Micari, nonostante la sfida difficile, certamente, però, non improvvisata. L'assist al rettore è servito: “Se avessi detto di no non avrei più avuto il coraggio di guardare negli occhi gli studenti”.

Glissa sul patto del Nazareno, fa bene Renzi. Si ruppe, dice, per l'intervento di Massimo D'Alema. Renzi è molto più intimo con Berlusconi di quanto dica. Certo, non si saranno mai votati a vicenda ma i loro accordi hanno portato l'Italia al punto in cui è, Angelino Alfano compreso.

Soddisfatta di come sia andato l'incontro la deputata marsalese, segretaria del circolo del PD, Antonella Milazzo: “La visita di Matteo Renzi è stata una preziosa occasione per raccontare cose fatte e progetti e per incontrare Fabrizio Micari, candidato alla Presidenza della Regione. Una candidatura prestigiosa che si propone con la sua competenza e freschezza alla guida della Sicilia. Ringrazio la famiglia Fina per aver aperto le porte della propria azienda mettendo a disposizione un luogo che è una delle meraviglie della nostra città”.

 

Rossana Titone