Due anni e mezzo di carcere e 1000 euro di multa. E’ questa la pena chiesta dal pubblico ministero Silvia Facciotti per Giuseppe Barresi, 61 anni, ex dirigente dell’Anagrafe al Comune di Castelvetrano, processato per truffa in danno di ente pubblico e falso ideologico.
Il processo si svolge davanti al giudice monocratico Vito Marcello Saladino e nel corso della sua requisitoria il pm Facciotti ha sostenuto che l'imputato avrebbe goduto illegittimamente di un diritto (congedo straordinario) in assenza delle condizioni di legge.
Secondo la Procura, infatti, il funzionario, con il pretesto di assistere la madre (la 90enne L.B.), aveva chiesto e ottenuto un congedo retribuito di due anni, attestando, per l’accusa falsamente, la coabitazione con l’anziana, in situazione di handicap grave e bisognosa di cure. Ciò allo scopo di non recarsi in ufficio, incassando però ugualmente lo stipendio, beneficiando della norma che prevede il congedo retribuito, fino a 24 mesi, per quei lavoratori che convivono con un parente disabile grave. Ma dall’indagine è emerso che Barresi avrebbe continuato a vivere con moglie e figli nella sua abitazione, in via Ammiraglio Rizzo, e non in quella della madre, in via XXIV Maggio, dove invece vive la sorella. Il “falso” cambio di domicilio l’avrebbe ottenuto proprio grazie poteri che gli derivavano dalla sua carica dirigenziale al Comune.
Il congedo straordinario retribuito ottenuto dal Barresi è relativo al periodo compreso tra l’1 febbraio 2015 e il 31 gennaio 2017. A difendere Barresi è l’avvocato Celestino Cardinale, che terrà la sua arringa il 22 novembre.
Il Comune di Castelvetrano è parte civile. A rappresentarlo è l’avvocato Francesco Vasile. L’indagine, scattata a seguito di un esposto presentato da due dipendenti comunali (Marco Caruso e Lio Nastasi), è stata condotta dalla sezione di pg della Guardia di finanza della Procura, quando questa era diretta dal luogotenente Antonio Lubrano.