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16/09/2017 06:00:00

Omicidio Maria Anastasi, la Cassazione conferma l'ergastolo per il marito e l'amante

A cinque anni di distanza dall'uccisione di Maria Anastasi, avvenuta il 4 luglio del 2012 nelle campagne trapanesi, la corte di Cassazione mette fine alla vicenda condannando all'ergastolo i due imputati ed ex amanti Salvatore Savalli, marito della donna uccisa e Giovanna Purpura.

La Suprema Corte ha confermato anche i risarcimenti di 250 mila euro ciascuno alle figlie della vittima, di 350 mila euro al padre della donna, Paolo Anastasi, tutore del nipote Carlo, di 100 mila euro per la madre della vittima, Rita Angela Ricevuto, e 50 mila euro ciascuno per le sorelle della vittima.

Un rapporto difficile quello tra Savalli e la moglie, un rapporto fatto di violenze fisiche e psicologiche, che hanno fatto da sfondo alla morte di Maria Anastasi. La donna incinta al nono mese, uccisa con una pala e il cui corpo è stato dato alle fiamme. Già nel corso delle indagini però era emerso che Salvatore Savalli avrebbe usato violenza anche suoi figli (un maschio e due femmine), colpendoli con calci e pugni al volto e all’addome senza alcun apparente motivo. In due circostanze, peraltro, avrebbe stretto le mani attorno al collo di una delle due figlie che sarebbe stata anche minacciata con un coltello.

Il marito, dopo un tentativo di depistaggio, durante il quale ha cercato di avvalorare la tesi che fosse la moglie ad avere un amante, è stato inchiodato dalle testimonianze dei figli e dei parenti della vittima che hanno confermato il clima violento in cui è maturato il delitto. Savalli aveva raccomandato a una delle figlie di mentire ai carabinieri «Devi dire che eri con me quando la mamma è scomparsa».

La svolta decisiva è arrivata con l’ammissione di Giovanna Purpura, la donna con la quale aveva intrecciato una relazione e che viveva sotto lo stesso tetto della sua famiglia. E anche nel corso del processo quest’ultima ha affermato di aver assistito all'omicidio senza intervenire. Maria Anastasi sarebbe stata uccisa perché diventata una presenza ingombrante e scomoda per la relazione dei due amanti.

Dopo averla colpita ripetutamente con una pala, i due tentarono di bruciare il corpo per eliminare ogni prova. Savalli, per cercare di sviare le indagini è andato dai carabinieri a denunciare la scomparsa della moglie. Ma poi cadde in una serie di contraddizioni negli interrogatori ed alcune testimonianze hanno consentito agli inquirenti di ricostruire la terribile vicenda.

Così sono stati ricostruiti i fatti relativamente al giorno dell'omicidio: Savalli, la moglie e l’amante sarebbero usciti di casa tutti insieme, allontanandosi in auto. Arrivati in aperta campagna, i due amanti hanno ucciso Maria Anastasi. E dopo, Savalli e Purpura si sono accusati a vicenda dell’omicidio. La Cassazione con la condanna all'ergastolo ha confermato la sentenza della Corte di Assise di Trapani che il 10 luglio 2014 ritenendoli entrambi responsabili dell'omicidio li aveva condannati al carcere a vita. La stessa sentenza all'ergastolo per i due ex amanti era stata emessa il 5 febbraio del 2016 dalla Corte d’Assise d’Appello di Palermo.