Quarantacinque lotti assegnati, ma uno solo autorizzato per l'inizio dei lavori. E' sempre un caso politico - amministrativo l'area artigianale di Marsala, costata diversi milioni di euro e che non ha mai visto la luce, con la zona che è diventata nel frattempo una discarica a cielo aperto e ha avuto il momento di massimo "splendore" ed utilizzo quando gli operatori della raccolta dei rifiuti la utilizzavano come zona di interscambio.
La novità è che da quasi un anno sono stati assegnati i lotti per costruire nell'area, ma gli assegnatari non hanno notizia del permesso per cominciare i lavori, e non sanno cosa fare. Eppure un anno fa l'Amministrazione Comunale faceva sapere che tutto era pronto. Invece non è vero: muratori, tecnici e operatori che potrebbero lavorare non possono farlo per chissà quale cavillo.
E’ passato quasi un anno da quando sono stati assegnati gli ultimi lotti dell’area artigianale. “Forse è la volta buona” avevamo titolato ottimisticamente nel nostro articolo. Infatti dopo quasi tredici anni tra ritardi burocratici della Regione e battaglie per i prezzi dei lotti ritenuti troppo elevati, con l’area che era diventata una discarica di rifiuti, la speciale Commissione Assegnazione Aree PIP (Piani insediamenti produttivi) nel mese di dicembre dello scorso anno aveva aggiudicato gli ultimi lotti che mancavano per completare i 45 previsti.
In tempi così difficili, la possibilità di avviare i lavori per la costruzione di 45 stabilimenti artigianali, le assunzioni che ne deriverebbero e le entrate per le casse del Comune di Marsala ( un milione di euro circa ) avrebbero fatto felice qualsiasi amministratore di una città meridionale. L’estensione dei lotti varia da 750 a 1050 metri quadrati. Il costo al metro quadro è di 27,50 euro.
Ma a Marsala tutto diventa difficile e complicato, amministratori, consiglieri e dirigenti, sono tutti bravi a parlare di sviluppo e lavoro ma poi nei fatti non si è conseguenti. Quanti lavoratori diretti e nell’indotto potrebbe portare la costruzione di 45 lotti artigianali? Come mai nessuno ne parla in tempo di elezioni?
"“Se un buon numero di imprenditori si fa avanti per richiedere i lotti – afferma Di Girolamo – il Comune realizzerà gli allacci alle condutture idriche, fognarie e gas”. Gli imprenditori hanno risposto all’appello, ma a quanto pare qualcuno si sta defilando.
"A rischio - ricorda Nicola Rallo, consulente che assiste alcune delle aziende interessate - ci sono finanziamenti non indifferenti, specialmente per le nuove iniziative, dato che ci sono contributi a fondo perduto fino al 75%, giusto per citare una misura, per investimenti non inferiori a 250.000 euro. Stiamo perdendo un sacco di progetti per colpa della burocrazia".