Il 6 novembre l'ARS si vestirà con abiti nuovi, i deputati eletti saranno settanta, in venti rimarranno a casa. La nuova legge elettorale, questa volta, farà scattare il seggio al candidato presidente non eletto, classificato secondo. E' possibile votare con voto disgiunto, cioè esprimere preferenza per il candidato di una lista e poi votare il candidato presidente di un'altra coalizione. Qualora la preferenza per il presidente non dovesse essere espressa seguirà l'effetto trascinamento, il voto andrà al presidente di quella coalizione a cui appartiene il candidato votato.
Il listino sarà composto non più da otto ma da sei candidati che dovranno anche essere presenti in una lista del collegio di appartenenza.
Si pone il problema della governabilità in Sicilia, indipendentemente dal presidente eletto che con molta probabilità sarà costretto a trattare con i deputati eletti in schieramenti opposti alla coalizione vincente.
Il presidente eletto per assicurare governabilità e stabilità alla Regione dovrebbe essere eletto con almeno il 40% dei voti. Le rispettive liste della coalizione dovrebbero raggiungere tutte il 5% dello sbarramento, solo così il numero dei deputati componenti la maggioranza basterebbero, compresi quelli eletti nel listino, per comporre una solida coalizione in aula.
C'è un partito a cui fare riferimento: quello degli astenuti, l'elettore che ha deciso negli anni di restare a casa e non partecipare attivamente alle operazioni di voto è oltre la soglia del 50%
Liste in fase di allestimento in tutta la provincia di Trapani, difficoltà per la lista
“I Cento Passi” di Claudio Fava ha difficoltà a depositare la lista per il collegio di Trapani, per i tanti no ricevuti. Il che la dice lunga, se si considera che il vice designato di Fava, Ottavio Navarra, è di Petrosino, ed è stato venti anni fa deputato regionale eletto in questo collegio.
Si defila da questa competizione anche l'associazione Network, che fa riferimento al sindaco di Petrosino, Gaspare Giacalone, i cui componenti dopo varie riunioni sono arrivati ad una sintesi:
“Sono stati analizzati i diversi progetti e programmi proposti dai candidati agli elettori e, dopo attente e profonde valutazioni e dopo avere ascoltato i pareri di tutti i membri del gruppo, si è ritenuto di non offrire il nostro sostegno ad alcuna lista e ad alcun candidato, pur nella consapevolezza che quello del 5 Novembre sarà un appuntamento importante. Sosteniamo con assoluta intransigenza che il primo segnale di contrasto alla deriva della politica attuale sia quello di un radicato ed oculato rinnovamento dell'idea stessa di fare politica. Ribadiamo che la battaglia per le poltrone non può essere il cardine di una seria campagna elettorale, e invitiamo i candidati a confrontarsi sui programmi elettorali. Si rafforza nel Network la convinzione che le buone pratiche politiche sono possibili e sono le uniche che davvero possono cambiare la Sicilia e l'Italia. Consapevoli però che questo modo di fare politica richieda da parte dei cittadini maturità e consapevolezza, continuiamo a lavorare con serietà e impegno guardando al futuro, con la volontà di costruire un percorso all’altezza delle nostre prospettive per la Sicilia e la sua gente, coscienti delle sfide che ci attendono, come anche del tanto lavoro svolto finora presso ciascuno dei nostri territori di appartenenza. Non per noi, ma per tutti i siciliani”.
La lista Diventerà Bellissima nel collegio di Trapani è quasi pronta, restano indicati i tre uomini che la compongono: Paolo Ruggieri di Marsala, Giorgio Randazzo di Mazara e un alcamese di cui ancora non viene svelato il nome. Forti pressioni ci sono state durante tutto il fine settimana da parte di Nicola Cristaldi, sindaco di Mazara, per tentare di piazzare in lista Francesco Salone, suo pupillo. L'ingresso di Salone avrebbe significato la fuoriuscita di Randazzo, pare che abbiano trovato muro.
Pressioni sono arrivate, dice Randazzo, raggiunto al telefono dalla nostra redazione, anche da Toni Scilla per tentare la sua candidatura dentro Diventerà Bellissima escludendo Randazzo. Lo stesso ci dichiara che è e resta candidato.
Su Facebook ha lanciato la sua candidatura Giacomo Scimemi di Salemi. Scimemi ha già santini pronti ma dal movimento smentiscono la candidatura. E sabato 30 settembre a Custonaci, presso Villa Zina Park Hotel, alle ore 10, Nello Musumeci interverrà alla giornata tricolore organizzata dal Centro Studi Dino Grammatico. Lo slogan di quest'anno è “Per una Sicilia libera, forte e giusta”.
A Palermo, in conferenza stampa, Saverio Romano ha presentato il suo simbolo per le regionali che porta la dicitura Cantiere popolare e Autonomisti-Idea Sicilia. Romano ha spiegato le ragioni del suo appoggio a Nello Musumeci: “Non siamo qui solo per ammirare questo bel simbolo. E' venuto il momento di mettere insieme le energie che si vogliono iscrivere in un percorso di riscatto, includendo altri pezzi, come i liberal popolari e autonomisti. Ma anche i moderati, come Roberto Lagalla. Ci rivedremo il 6 novembre per festeggiare il successo nostro e di Nello Musumeci. La nostra lista riuscirà ad ottenere risultati a due cifre”.
Ha presenziato Fabrizio Micari al Cous cous fest di San Vito Lo Capo, il candidato presidente per la coalizione di centro sinistra ha provato anche ad "incocciare" la semola. In giro per la provincia toccando Mazara, Trapani e altre città a partire dalla metà di questa settimana.
Ancora nodi da sciogliere dentro Forza Italia, il vulnus del problema è; Lo Sciuto si, Lo Sciuto no. I forzisti possono sfogliare una margherita, in attesa di tempi migliori. Il coordinamento provinciale di Forza Italia pare faccia muro contro la candidatura di Giovanni Lo Sciuto che solo una settimana fa ha lasciato Alternativa popolare per abbracciare gli azzurri. Un passaggio non indolore per un deputato che ha sostenuto il governo Crocetta e che ha, adesso, ufficializzato l'ingresso dentro il partito di Silvio Berlusconi. A spingere la candidatura di Lo Sciuto è Gianfranco Miccichè, a stopparla il senatore Tonino d'Alì, per questioni di opportunità. Nella bagarre politica intanto c'è di mezzo una lista che deve essere completata e presentata entro il 5 ottobre.
Pronta all'attacco Eleonora Lo Curto, candidata dentro l'UDC, unica donna della provincia di Trapani che non rappresenta una candidatura di servizio. Schierata con Nello Musumeci presidente battaglierà contro le politiche del governo Crocetta e del Partito Democratico.
Si terrà domani a Palermo la riunione chiesta da Massimo Grillo con tutti gli aspiranti candidati marsalesi. A presenziare Paolo Ruggieri e Stefano Pellegrino, non ci sarà la Lo Curto e nemmeno Stefano Rallo del movimento Cinque Stelle.
Grillo cerca la sintesi in un'unica candidatura, difficile da realizzare. Ruggieri non farà un passo indietro, anzi è il candidato diretta espressione di Nello Musumeci dentro Diventerà Bellissima.