Già condannato, in passato, per maltrattamenti all’anziana madre, è stato ancora una volta duramente sanzionato dalla magistratura, sempre per maltrattamenti in famiglia, il 50enne Ignazio Sciascia, originario di Agrigento, ma residente a Marsala.
Stavolta, vittima delle sue “intemperanze” sarebbe stata l’ex compagna, che lo scorso anno, stanca di continuare a subire, lo lasciò proprio nel giorno della “Festa delle donne”, l’8 marzo.
Poi, la denuncia e il processo, che adesso si è concluso, in primo grado, con la condanna di Sciascia a tre anni e quattro mesi di carcere. Più il risarcimento danni. Ad emettere la sentenza, accogliendo sostanzialmente la richiesta del pm, che aveva invocato 3 anni e 10 mesi, è stato il giudice monocratico Iole Moricca. Presente in aula, l’ex compagna dell’uomo, M.T., di 27 anni, costituitasi parte civile con l’assistenza dell’avvocato Duilio Piccione, dopo la lettura della sentenza, è scoppiata in un pianto che il suo legale ha definito liberatorio. “Giustizia è stata fatta – commenta l’avvocato Piccione – in favore di tutte quelle donne che spesso subiscono senza ribellarsi per tanto tempo solo per amore dei figli”. Ma Ignazio Sciascia, difeso dall’avvocato Giovanni Gaudino, non è nuovo a fatti del genere. Oltre alla condanna subita, infatti, per maltrattamenti alla madre, attualmente è accusato anche di atti persecutori (“stalking”), maltrattamenti e lesioni in danno dell’ultima convivente. Proprio per quest’ultimo procedimento, ai primi dello scorso aprile, è stato posto agli arresti domiciliari dai carabinieri della stazione di Marsala. A fine giugno scorso, poi, i carabinieri intervennero nuovamente dopo che lo Sciascia, secondo l’accusa, avrebbe nuovamente aggredito la donna, tentando di soffocarla e colpendola più volte con calci e pugni.