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28/09/2017 06:00:00

Verso le elezioni. Grillo non fa ritirare Ruggieri, Salone cerca casa, mistero Scimemi

 Prima o poi sarebbe accaduto, e noi, che non siamo veggenti, ma che la politica la annusiamo a distanza, la sappiamo leggere e la raccontiamo, lo avevamo anche anticipato.
Prime scaramucce tra il candidato presidente della Regione Siciliana del centro destra, Nello Musumeci, e l'ex governatore Totò Cuffaro.
Per Musumeci la malapolitica in Sicilia ha portato il nome di Cuffaro e di Raffaele Lombardo, soggetti politici con cui non ha mai governato e non è mai sceso a patti e compromessi.
Musumeci si etichetta come uomo libero. Immediata la replica di Cuffaro che ha ricordato che oggi Musumeci è il candidato presidente di quello stesso centro destra che ha eletto, con una barca di voti, sia Cuffaro che Lombardo.
Cuffaro fa i nomi di tutti quelli che Musumeci ha imbarcato, per tentare di vincere la competizione regionale del 5 novembre, che certamente non sono i verginelli della politica ma che provengono dall'ambiente di Cuffaro prima, di Lombardo dopo.
Il riferimento oltre ai candidati in lista è anche ai due nominati aspiranti assessori Roberto Lagalla e Gaetao Armao.
Musumeci continua con la sua battaglia delle liste pulite e lo chiede ai suoi avversari che pare però facciano orecchie da mercante.
E' stizzito Cuffaro, ha già manifestato che non indicherà espressione di voto alcuno sul candidato Musumeci, lontano dal suo modo di fare politica.
A sostenere la linea di Musumeci per le liste pulite il senatore azzurro Enzo Gibiino, il centro destra dovrà cambiare e invertire il passo.
Nel frattempo Musumeci cerca di stoppare la corsa di Vittorio Sgarbi, candidato alla presidenza della Regione. Lo invita a proseguire il cammino accanto al centro destra, chissà magari con una poltrona ai Beni Culturali.

Altro assessore designato per il movimento Cinque Stelle, il cui candidato alla presidenza è Giancarlo Cancelleri. Si tratta di Giampiero Trizzino con la delega all'Ambiente, già deputato regionale e componente della Commissione Ambiente. Quattro i punti programmatici: lotta agli incendi, valorizzazione del corpo Forestale, qualità dell’aria e Fondo regionale per demolire le strutture abusive.

Nella giornata di ieri Massimo Grillo ha chiesto e organizzato un incontro, a Palermo, tra tutti i candidati alla Regione per la città di Marsala. A partecipare solo Paolo Ruggieri e Stefano Pellegrino, l' obiettivo era quello di provare a fare sintesi, a convogliare su un' unico candidato per non disperdere i voti.
Non è riuscito nel suo intento Massimo Grillo, i due marsalesi sono e restano candidati ognuno nelle proprie liste: Paolo Ruggieri in Diventerà Bellissima, Stefano Pellegrino in Forza Italia.

Ancora in cerca di casa il trapanese Francesco Salone, senza lista ma con manifesti pronti, e il mazarese Toni Scilla che ha un piede dentro Forza Italia e uno fuori.

A disposizione del partito azzurro Giuseppe Guaiana che è candidato dentro Forza Italia ma che non prende parte alle beghe della composizione della lista. Ci penserà il coordinamento provinciale, il senatore Tonino d'Alì ha già espresso il veto sulla candidatura di Giovanni Lo Sciuto. Una lotta che vedrà soccombere d'Alì o Miccichè.

Un altro mistero tutto trapanese è la pseudo candidatura di Giacomo Scimemi, di Salemi, figlio di Nino Scimemi. Lo junior pare abbia già pronti manifesti elettorali e santini con il simbolo di Diventerà Bellissima ma della sua candidatura non è a conoscenza nessuno degli addetti ad allestire la lista per il collegio di Trapani.
Sembrano le fiabe di mille e una notte.