Un poliziotto del Commissariato di Mazara, il 42enne Francesco Roselli, è stato condannato a tre mesi di reclusione (pena sospesa) dal giudice monocratico di Marsala Vito Marcello Saladino per il reato di sostituzione di persona. Particolarmente curiosa la vicenda.
Secondo l’accusa, il poliziotto avrebbe creato un falso profilo facebook, attribuendosi un nome di fantasia (per altro, di una donna), per contattare una giovane donna mazarese, con cui iniziava a chattare, invitandola anche ad inviargli foto “osè”, e poi, dopo averla incontrata ed essersi svelato, farle la “corte”. La donna, però, non ha gradito e ha sporto denuncia. Il poliziotto, condannato a risarcire la vittima con 10 mila euro, è stato, comunque, assolto dall’aggravante di essersi spacciato come appartenente ai Servizi segreti. La vittima si è costituita parte civile con l’assistenza dell’avvocato Carmelo Prestifilippo. A difendere Rosselli è stato l’avvocato Paolo Paladino. A rappresentare la pubblica accusa, che aveva invocato la condanna, è stato, invece, il sostituto procuratore Giulia D’Alessandro. La vicenda oggetto del processo risale all’ottobre del 2011 e ripropone la problematica dei social network come mezzo di possibile o tentato “aggancio” a persone dell’altro sesso agendo sotto mentite spoglie.