I fatti risalgono allo scorso 26 settembre 2016. Guardia di Finanza, Corpo Forestale e Servizi Veterinari a seguito di una segnalazione, effettuarono un blitz all'interno di un garage a Trapani per accertare la presenza, all’interno, di numerosi uccelli tenuti in condizione di maltrattamento. All’esito dell’intervento si è potuto verificare che quanto segnalato ha superato abbondantemente le peggiori previsioni. All’interno dell’immobile sono stati rinvenuti 181 pappagalli detenuti in condizioni igieniche precarie con le gabbie piene di ragnatele, senza mai vedere la luce del sole. Alcuni di essi erano già morti. Il proprietario degli animali fu denunciato per maltrattamento di animali, reato aggravato dalla morte di alcuni esemplari. Così riferisce una nota del Noita,Nucleo operativo italiano tutela animali. Enrico Rizzi, presidente del Noita, fu presente alle operazioni. A distanza di un anno è stato rinviato a giudizio l'uomo ritenuto responsabile dei fatti che dovrà comparire innanzi al Tribunale di Trapani il prossimo 18 dicembre.
L'accusa è chiara: "Per crudeltà e senza necessità, sottoponeva 181 esemplari di volatili (canarini e pappagalli) a trattamenti che procurano un danno alla salute, cagionando lesioni ad alcuni esemplari e la morte di tre pappagalli cocoriti, detenendoli in piccole gabbie, in numero superiore al dovuto, senza distinzione tra esemplari giovani ed adulti per cui i piccoli erano incapaci di nutrirsi ed abbeverarsi correttamente, con poca luce, in un ambiente assolutamente insalubre ed in particolare in un fatiscente garage".
Nel procedimento penale è parte offesa Enrico Rizzi nella sua qualità di presidente del Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali Onlus che ha già annunciato l'intenzione di seguire l'intero processo e di costituirsi parte civile. Così conclude la nota.