Star nella gestione delle aziende sequestrate alla mafia, ma anche complice dell'imprenditore che, nonostante il sequestro, faceva il bello e il cattivo tempo in azienda. E' questa la doppia vita del commercialista Luigi Miserendino, che emerge dalle carte dell'inchiesta che ieri lo ha posto agli arresti domiciliari.
La clamorosa denuncia di un Direttore commerciale, che non ha voluto rendersi complice nella mala gestione di un bene confiscato, ha consentito alla Guardia di Finanza e alla Procura di Palermo di arrestare Ferdico, i suoi complici ed l'amministratore giuduziario Miserendino.
L'intervento indebito di Ferdico nella gestione del centro commerciale di Carini avveniva sfacciatamente alla luce del sole e il Direttore, che aveva anche subito richieste estorsive, non trovando l'appoggio dell'Amministratore guiudiziario si rivolse a LiberoFUTURO Palermo e Castelvetrano che naturalmente lo accompagnarono a denunciare.
"L'operazione conclude un'indagine durata oltre un anno e dimostra la fondatezza delle accuse fatte dal nostro imprenditore - commenta Nicola Clemenza - . Un'altra pagina oscura per le misure di prevenzione ma anche una vittoria per lo Stato che con l'aiuto degli imprenditori onesti e coraggiosi riesce ad intervenire con successo".
A mettere nei guai l'amministratore Luigi Miserendino è stata una microspia piazzata dalla Guardia di finanza nel suo studio. Un onesto direttore commerciale di una società che gestiva la galleria del centro commerciale Ferdico gli aveva presentato una dettagliata denuncia sulla presenza di Ferdico in azienda, e lui diceva: "A me in questa situazione, chi me lo fa fare di intervenire? Lei mi continua a sollecitare che posso risolvere la situazione, io la situazione la popsso risolvere con un atto di forza, ma a me in una situazione del genere chi mi ci porta a fare un atto di forza?". Miserendino sapeva che un bene confiscato veniva gestito dall'ex proprietario, e non è intervenuto, non ha segnalato il caso né al tribunale, né all'agenzia beni confiscati. L'onesto direttore commerciale, invece, non si è arreso, e ha denunciato tutto alla Guardia di finanza.
Intanto, il direttore insisteva: "C'è dietro un'associazione a delinquere, fino a ieri Montes mi ha minacciato: Io ti faccio ammazzare...". Ma Miserendino faceva finta di non capire. Il direttore ribadiva: "Ferdico è tornato a comandare, come dieci anni fa". Parole al vento. Il direttore è stato anche vittima di una estorsione da parte del factotum di Ferdico, che continuava a gestire fornitori e camagne di vendita, assunzioni e procedimenti disciplinari. Miserendino si giustificava con il direttore commerciale: "Io ho affittato questo posto proprio perché non voglio combattere... se io avessi visto una situazione normale, l'avrei affittato? Non ci ho voluto avere a che fare, proprio per non avere tutti questi problemi". E, intanto, i finanzieri intercettavano ogni parola.