Franco Giudice, presidente di Airgest, la società che gestisce l'Aeroporto "Vincenzo Florio" di Birgi, cosa va a chiedere all'incontro cui parteciperà a Palermo all'assessorato regionale dei Trasporti?
Noi stiamo cercando di completare l'iter burocratico per utilizzare i soldi che la Regione ha stanziato nella finanziaria che sono 18 milioni in tre anni complessivamente per i due aeroporti Trapani e Comiso. Purtroppo le lungaggini burocratiche non ci hanno permesso di poter svolgere la seconda parte di gara per l'assegnazione dei servizi di promozione territoriale e quindi stiamo cercando come aeroporto di dare tutto il supporto che possiamo dare per accelerare questo processo.
Da questo dipende molto del futuro dell'aeroporto di Birgi, parliamo di parecchi milioni di euro che sono quelli che andrebbero a finanziare il bando per trovare un nuovo vettore in maniera più chiara e lineare di come è avvenuto fino adesso?
Sì, diciamo che in precedenza il contratto scaduto a marzo scorso era stato negoziato diversamente. Poi è cambiata la normativa sugli appalti, sono uscite delle nuove normative del Ministero dei Trasporti e della Comunità Europea e oggi noi stiamo percorrendo la strada del bando pubblico, di cui abbiamo fatto la prima parte e vorremmo svolgere la seconda parte e cioè l'offerta vera e propria, quella tecnica ed economica da parte dei vettori che hanno manifestato l'interesse.
Franco Giudice lunedì si è incontrato con i sindaci del territorio, il prefetto Darco Pellos, Pino Pace della Camera di Commercio, ognuno avrà chiesto di intervenire per cercare di riportare i voli che Ryanair ha sospeso, ma crediamo ci sia poco margine di manovra in questo senso, ma magari si può lavorare per un rilancio a partire da marzo del 2018 se ognuno farà la propria parte. Può essere questa una sintesi dell'attuale situazione?
Direi molto realistica. Ieri ricordavo che già nella primavera del 2016 avevo più volte invitato tutti ad accelerare i tempi per la sottoscrizione della convenzione e degli impegni perché la programmazione va da un'estate all'altra e noi a marzo scorso abbiamo visto scadere il contratto senza poter stringere un nuovo accordo con Ryanair o con qualunque altro vettore interessato alla provincia di Trapani. Questa estate i biglietti erano stati venduti e allora si è volato, quest'inverno, un po' per le difficoltà oggettive di Ryanair, sappiamo cosa è successo nelle settimane scorse, un po' anche perché non abbiamo un contratto che ci lega e che impone al vettore di effettuare un certo numero di collegamenti, Ryanair ha tagliato in maniera decisa. Ora quello che ci rimane da fare in questo momento è quello di salvare l'estate prossima.