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05/10/2017 07:16:00

Processo omicidio Mirarchi. Difesa: “Cicca di sigaretta Girgenti non era in zona spari"

 E’ un “dettaglio” non di secondo piano quello che solleva la difesa di Nicolò Girgenti nel processo, in Corte d’assise, a Trapani, per l’omicidio del maresciallo Silvio Mirarchi.

La difesa, rappresentata dall’avvocato Genny Pisciotta, sostiene: “La cicca di sigaretta sulla quale sono state trovate tracce di Dna di Nicolò Girgenti era davanti alla porta delle serre, non nell’area incolta di fronte a queste da cui sarebbero stati esplosi i colpi di pistola contro il maresciallo Silvio Mirarchi”.

Il sottufficiale fu ferito a morte la sera del 31 maggio 2016, mentre con l’appuntato Cammarata, rimasto miracolosamente illeso, era impegnato in un appostamento volto a contrastare furti di ortaggi, più volte segnalati da un agricoltore della zona.

Nelle serre di fronte al luogo della sparatoria furono scoperte, subito dopo, seimila piante di canapa afgana. Quelle serre, fino a pochi mesi prima, erano gestite proprio da Nicolò Girgenti.

E per questo motivo, secondo la difesa, c’erano cicche di sigarette con Dna dell’imputato, come pure dell’ex compagna Vincenza Rosa Abate. La difesa contesta, inoltre, che tracce di Dna di Girgenti siano state rilevate dal Ris dei carabinieri di Messina sullo spago con cui furono legate alcune fascine di piante di marijuana. Nell’ultima udienza del processo in corso in Corte d’assise, a illustrare i risultati degli esami di laboratorio su quanto è stato trovato sul luogo del delitto e su alcuni capi d’abbigliamento dell’imputato sono stati tre marescialli del Ris: Carlo Romano, Rosaria Mangiaracina e Giancarlo Maugeri. Al termine della deposizione dei tre militari, l’avvocato difensore Genny Pisciotta ha chiesto che venga portato in aula l’elenco delle persone (13) con cui sono state effettuate le comparazioni con le tracce biologiche rilevate sul posto. Ciò avverrà nell’udienza del 9 ottobre.