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06/10/2017 06:00:00

Operazione contro la 'ndrangheta, sequestrata la Sicilfert: traffico illecito di rifiuti

 Sequestrata la Sicilfert. La nota azienda di Marsala che opera nel campo del compostaggio dei rifiuti, della quale ci siamo occupati su Tp24.it, è coinvolta in un'operazione contro la 'ndrangheta, Metauros, portata avanti dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria.

Ieri sono state fermate sette persone, ritenute responsabili dei delitti di associazione mafiosa (cosca Piromalli), concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione e intestazione fittizia di beni, ed è stato emesso un decreto di sequestro preventivo d’urgenza relativo alle quote azionarie di società operanti nel settore della depurazione e trattamento delle acque, trasporto e compostaggio dei rifiuti speciali non pericolosi.

Tra queste società c'è anche la Sicilfert. "Sono state sequestrate le quote - riferiscono gli avvocati Diego e Massimiliano Tranchida -, ma non l'impianto, che continua ad essere operativo". La precisazione è importante, perchè Sicilfert raccoglie i rifiuti conferiti dai Comuni della provincia di Trapani e non solo, per il trattamento dell'organico. 

Il Decreto di Fermo è stato eseguito nei confronti dei seguenti soggetti, fra cui un esponente di vertice della cosca Piromalli, alcuni imprenditori ed un legale:

  • Piromalli Gioacchino, nato a Gioia Tauro (RC) l’01.01.1969, alias “l’Avvocato”;
  • Pisano Giuseppe, nato a Polistena (RC) il 01.04.1973;
  • Pisano Domenico, nato a Polistena (RC) il 14.07.1969;
  • Pisano Paolo, nato a Gioia Tauro (RC) il 24.09.1979;
  • Luppino Giuseppe, nato a Gioia Tauro (RC) il 05.03.1959;
  • La Valle Rocco, nato a Villa San Giovanni il 12.05.1963;
  • Barreca Francesco nato a Reggio Calabria il 12.06.1979.

L’elenco delle aziende sequestrate:

REGIONE CALABRIA

  • IAM S.p.A. (P.Iva 01379950809) con sede legale in Reggio Calabria Via Argine destro Annunziata nr. 13/B ed operativa in Gioia Tauro Via Pozzillo Contrada Lamia nr.38;
  • BIOMATRIX S.r.l.s. (P.Iva 02879190805) con sede legale in Gioia Tauro (RC) Via Strada Statale nr.111 nr.91;
  • BIOSISTEMI S.r.l.s. (P.Iva 02769210804) con sede legale in Gioia Tauro (RC) Via Pietro Mascagni nr.1;
  • EUROCOME S.r.l. (P.Iva 02501320804) con sede legale in Gioia Tauro (RC) Traversa IV SS111;
  • BM SERVICE S.r.l. (P.Iva 0217729802) con sede legale in Via Nazionale 174/G Frazione Catona di Reggio Calabria.

REGIONE SICILIA

  • OFELIA AMBIENTE S.r.l. (P.Iva 03473110876) con sede legale in Catania Via G.A. Catanzaro nr.1;
  • RACO S.r.l. (P.Iva 04445660873) con sede legale in Belpasso (CT) Contrada Gesuiti snc;
  • META SERVICE S.r.l. (P.Iva 02567690876) con sede legale in San Giovanni la Punta (CT) Via Monti nr.5;
  • IRECOM S.r.l. (P.Iva 01909160895) C/da Sabuci Augusta, SP96, Strada Provinciale Augusta Melilli, SN, 96011 Augusta (SR);
  • SICILFERT S.r.l. (P.Iva 01527460818) con sede legale in Marsala (TP) Contrada Maimone SS118 Km 12.800.

I sequestri sono stati eseguiti dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e del Noe (Nucleo Operativo Ecologico) che hanno fatto irruzione nelle sedi fisiche e legali delle società finite sotto la lente della Dda reggina. Le imprese sequestrate sono ritenute essere al centro del traffico illecito di rifuti messo su dalla cosca. 

L’operazione “Metauros” svela, per la prima volta, il condizionamento della cosca Piromalli nella costruzione e gestione dell’unico termovalorizzatore presente in Calabria, ubicato a Gioia Tauro, attraverso un consolidato sistema di sottoposizione ad attività estorsive delle società che nel tempo hanno gestito la struttura di trasformazione dei rifiuti. Ad analoga attività estorsiva era sottoposta la “I.A.M.” (Iniziative Ambientali Meridionali SPA) con sede a Gioia Tauro, operante nel settore della depurazione delle acque.

Il procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, ha parlato in conferenza stampa di “meccanismi di controllo da parte della ‘ndrangheta che si è occupata di tutta la filiera. Dalla creazione del termovalorizzatore alla manutenzione fino ai trasporti con un meccanismo di copertura del versamento delle tangenti con sovrafatturazione dei costi. Poi avveniva lo svincolo di una parte del denaro corrisposto ai trasportatori, e la sottrazione per il versamento del denaro alla ‘ndrangheta”.