Sequestrata la Sicilfert. La nota azienda di Marsala che opera nel campo del compostaggio dei rifiuti, della quale ci siamo occupati su Tp24.it, è coinvolta in un'operazione contro la 'ndrangheta, Metauros, portata avanti dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria.
Ieri sono state fermate sette persone, ritenute responsabili dei delitti di associazione mafiosa (cosca Piromalli), concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione e intestazione fittizia di beni, ed è stato emesso un decreto di sequestro preventivo d’urgenza relativo alle quote azionarie di società operanti nel settore della depurazione e trattamento delle acque, trasporto e compostaggio dei rifiuti speciali non pericolosi.
Tra queste società c'è anche la Sicilfert. "Sono state sequestrate le quote - riferiscono gli avvocati Diego e Massimiliano Tranchida -, ma non l'impianto, che continua ad essere operativo". La precisazione è importante, perchè Sicilfert raccoglie i rifiuti conferiti dai Comuni della provincia di Trapani e non solo, per il trattamento dell'organico.
Il Decreto di Fermo è stato eseguito nei confronti dei seguenti soggetti, fra cui un esponente di vertice della cosca Piromalli, alcuni imprenditori ed un legale:
L’elenco delle aziende sequestrate:
REGIONE CALABRIA
REGIONE SICILIA
I sequestri sono stati eseguiti dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e del Noe (Nucleo Operativo Ecologico) che hanno fatto irruzione nelle sedi fisiche e legali delle società finite sotto la lente della Dda reggina. Le imprese sequestrate sono ritenute essere al centro del traffico illecito di rifuti messo su dalla cosca.
L’operazione “Metauros” svela, per la prima volta, il condizionamento della cosca Piromalli nella costruzione e gestione dell’unico termovalorizzatore presente in Calabria, ubicato a Gioia Tauro, attraverso un consolidato sistema di sottoposizione ad attività estorsive delle società che nel tempo hanno gestito la struttura di trasformazione dei rifiuti. Ad analoga attività estorsiva era sottoposta la “I.A.M.” (Iniziative Ambientali Meridionali SPA) con sede a Gioia Tauro, operante nel settore della depurazione delle acque.
Il procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, ha parlato in conferenza stampa di “meccanismi di controllo da parte della ‘ndrangheta che si è occupata di tutta la filiera. Dalla creazione del termovalorizzatore alla manutenzione fino ai trasporti con un meccanismo di copertura del versamento delle tangenti con sovrafatturazione dei costi. Poi avveniva lo svincolo di una parte del denaro corrisposto ai trasportatori, e la sottrazione per il versamento del denaro alla ‘ndrangheta”.