Due anni e mezzo di reclusione (il pm ne aveva chiesti sei) sono stati inflitti, per detenzione di sostanza stupefacente a fini di spaccio, dal giudice monocratico Vito Marcello Saladino al 43enne marsalese Antonino Giuseppe Angileri.
L’imputato era stato arrestato dai carabinieri nel luglio 2016. Nella sua abitazione, infatti, i militari trovarono 15 grammi di cocaina, nonché strumenti per pesare e confezionare le dosi.
Ed inoltre 1700 euro, somma ritenuta provento dell’attività di spaccio e per questo sequestrata. Il giudice Saladino, però, non essendo stato dimostrato il sospetto degli investigatori, ha disposto il dissequestro della somma e la restituzione all’imputato, che è stato difeso dall’avvocato Diego Tranchida.
Lo scorso anno, l’operazione antidroga sfociata nell’arresto di Angileri fu condotta dall’aliquota Operativa di Marsala, da personale del nucleo investigativo di Trapani e dai Cacciatori di Calabria.
Dopo la sentenza emessa dal giudice Saladino, l’avvocato Tranchida ha dichiarato: “È stata accolta dal Tribunale la qualificazione giuridica del fatto come di lieve entità. La pena irrogata all'Angileri mi pare giusta e proporzionata al fatto”.