Nino Papania, ex senatore della Repubblica in quota PD, deputato all'ARS per due legislature, ex Assessore Regionale.
Lo abbiamo incontrato in occasione della competizione elettore delle elezioni regionali del 5 novembre.
Nino Papania, il suo curriculum politico parla da solo. La percezione della politica sul territorio c'è . Analizzando la competizione elettorale regionale chi, tra i candidati presidente, ha maggiori possibilità di governare la Sicilia?
A me sembra che al momento sia avanti Musumeci. I Cinque Stelle appaiono in leggero declino e Fabrizio Micari è arrivato tardi e dovrebbe rapidamente insediare un coordinamento di coalizione. Se non si lascia ingabbiare da alcuni dirigenti regionali può riprendere la rincorsa. Fava è un ottimo candidato. Io avrei fatto le primarie tra Micari e Fava.
La lista del PD è tarata su tre candidati forti, poi due riempilista. Cosa hanno sbagliato i circoli comunali dem tanto da non riuscire ad allestire una lista omogenea o a spalmare altri candidati in liste come quella di Micari presidente?
Per prestare candidati ad altre liste ci vuole coraggio e generosità da parte dei candidati più forti. La gara tra i più forti toglie spazio ai circoli e consegna il partito nelle mani dei presunti leader. Rimane pochissimo spazio. A me questa lista del Pd non piace perché trovo che solo uno dei tre candidati più forti sia autenticamente del Pd. In questo tempo però la politica coincide con i ruoli istituzionali e quindi nessuna meraviglia.
Lei non ha condiviso la scelta di candidare Paolo Ruggirello dentro il Partito Democratico, eppure Ruggirello vuole, ad elezione avvenuta, il 5 novembre, di prendersi in mano questo partito. Che impressione le fa?
Se Ruggirello arrivasse primo avrebbe tutto il diritto di governare il Partito proprio perché è deputato in carica e candidato del PD. Ha tutto il diritto di essere candidato del PD perché è stato leale a Trapani con la candidatura di Savona e perché il PD regionale lo ha voluto. Quel che non apprezzo è che il PD avrebbe dovuto avere la forza di fare da solo, senza apporti esterni. Guardando i tre maggiori candidati si fa fatica a capire la strategia del PD. Si può fingere che sia un partito plurale, in realtà è un partito con tre diversi punti di vista.
I rumor politici la indicano vicino e a sostegno di Giacomo Scala, candidato in Sicilia Futura. Come mai questa scelta? Con chi deve regolare dei conti “politici”?
Sono fuori dall'agone politico e non sostengo candidati o partiti. Ho qualche amico candidato e certo se mi chiede un aiuto non mi sottraggo. Senza molta passione,con un certo disincanto. Non ho vendette da compiere o risentimenti. Ognuno è protagonista,n el bene e nel male, della propria storia personale. Ed anche se conosco bene che la politica è agire collettivo, preferisco assumermi le mie responsabilità senza coinvolgere nessuno.
Si sente un rottamato o tornerà alla politica attiva?
Le proposte per tornare alla politica attiva sono più numerose di quel che merito. Non è mia intenzione, in questo tempo, tornare alla attività politica nel senso di aspettative di militanza o di candidatura. Certo non abbandono il mio mondo di relazioni e se qualcuno mi chiede una opinione la esprimo. Questa non è politica?
Come giudica l'amministrazione a Cinque Stelle di Alcamo? E perchè, secondo lei, ad Alcamo i grillini hanno tutto questo successo?
Alcamo è sempre stata sensibile agli elementi di novità. Presenza Sociale, la Rete, Forza Italia, Abc. Corsi e ricorsi storici. Sono arrivati pieni di buone intenzioni e di entusiasmo. Oggi governano e vivono le difficoltà. Mi sembra siano in declino. Penso che bisogna attendere che il giusto tempo mostri le loro capacità. Per capirne il valore occorrono due elementi e cioè che loro riconoscano il valore degli altri e che gli altri li lascino lavorare. Entro fine anno sarà un tempo più chiaro.
Rossana Titone