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15/10/2017 06:00:00

Elezioni regionali, Giacomo Tranchida: "Ci metto la faccia. No ho né padroni né padrini"

Giacomo Tranchida, candidato alle prossime elezioni regionali del 5 novembre con il Partito democratico. Come sta andando la campagna elettorale?

Penso stia andando bene. Credo di non avere molta classe dirigente del PD dalla mia, ma di avere molti cittadini che hanno voglia di cambiare, e lì ce la giochiamo.

La sua, Tranchida, si potrebbe pensare come una candidatura calibrata su Erice e Valderice che lei ha amministrato ma in realtà i “tranchidiani” sono dappertutto.

I tranchidiani, sono i siciliani che vogliono cambiare, scrivere una storia diversa e cambiare verso a questo andazzo regionale dove tutto è destinato o che rischia di essere destinato a rimanere come in passato.  Scorgono forse in me, nonostante i miei limiti, la voglia e l’energia di fare, concretezza e fiducia per andare avanti e sicuramente per cercare di cambiare, dicendo le cose come stanno, dicendo le cose che non vanno e le cose che si possono fare. Parlando il linguaggio della verità.

Tranchida lei ha un programma elettorale suo che porta in giro per i 24 scomuni della provincia di Trapani ma anche dichiarato più volte che questo partito democratico lo vuole cambiare.

Assolutamente sì. Io intanto tifo per un PD del territorio. Ho una visione di un partito che possa essere utile ai cittadini e al servizio delle comunità e non che utilizza il consenso e la fiducia dei cittadini e poi si perde nelle nebbie delle scelte che non stanno né in cielo né in terra. Da questo punto di vista sono minoranza, ma ci metto la mia faccia e la mia testa e senza condizionamenti, non ho né padrini né padroni.

Cosa ne pensa di queste due caselle di donne, le quote rosa che vanno ad equilibrare poco in campo elettorale la lista. Cosa avrebbe dovuto fare la dirigenza del partito per meglio elevare il quadro completo?

Io sono rimasto sorpreso del fatto che la deputata uscente Antonella Milazzo, marsalese, segretario del partito democratico di Marsala, quinta città della Sicilia, proprio lei non si ricandida. Credo sia un duro colpo non solo al PD ma anche alla comunità marsalese. Al netto delle altre due candidate, personalmente non le conosco, non le ho mai viste ma sarà un mio limite. Dunque c’è secondo me un errore di valutazione, si poteva insistere per avere una lista più competitiva e sicuramente avere la Milazzo in prima fila. D'altronde ha fatto cinque anni di legislatura, ha fatto esperienza, è segretaria di un partito, sinceramente sono rimasto basito.

Giacomo Tranchida, lei è in campagna elettorale ma è anche presidente del Consiglio Comunale di Erice dove ha convocato un consiglio Comunale aperto per discutere dell’emergenza Birgi-Ryanair. Ha fatto delle richieste ben precise e quali sono le conclusioni di quell’incontro?

Il punto è semplice. Quando la Regione ha deciso di togliere le province ha tolto non solo l’economia e gli investimenti per le strade provinciali, sono tutte scassate e per le scuole, addirittura a Trapani si fanno i doppi turni, ma ha tolto anche un cofinanziamento di circa 6-7milioni di euro ad Airgest per sostenere il vettore. Sono subentrati i comuni, in parte facendo colletta, in buona parte li ha messi Airgest, ma alla fine questo sistema non è andato più in porto. Molti comuni sono in difficoltà anche perché non hanno i trasferimenti. Adesso la Regione ha fatto uno stanziamento ma ancora i soldi non sono stati trasferiti. Ryanair non avendo i soldi né dalla Regione né dai Comuni ha deciso di smontare le tende. L’invito alla Regione e agli assessori uscenti è di fare meno filosofia e di fare arrivare i soldi. Ma per la gara diciamo ad Airgest, scusate la volgarità, se dobbiamo andare al supermercato a comprare i turisti, fateci scegliere almeno che vengano dalle regioni più ricche d’Europa. Dopo di ciò, diciamo anche, visto che ci sarà un solo vettore, perché dobbiamo far pagare ai nostri imprenditori booking, non si può utilizzare il portale di Ryanair o del vettore che sarà, per poter fare le prenotazioni alberghiere e così risparmiano i nostri operatori turistici? Non credo ci voglia chissà quale scienza per fare questo. Ci auguriamo che il nuovo Governatore che verrà, io tifo per Micari, ovviamente, ci auguriamo che convochi Ryanair e dica questo: "tu hai sei aeroporti in Sicilia e ti devo co-finanziare, ok, d’estate non ti do soldi, ti do qualcosa in più in bassa stagione, sia autunnale che invernale perché ho bisogno di nuovi flussi", d’altronde i turisti con tutto quello che è accaduto nel mediterraneo prediligono come ultima spiaggia la Sicilia e abbiamo quindi il coltello dalla parte del manico. Ci vuole, dunque, volontà politica, determinazione e anche un po’ d’ingegno, quello che è mancato in questi anni. 

Rossana Titone