La Mafia di Marsala decimata dagli arresti a conclusione di una lunga indagine dei Carabinieri dovrà adesso affrontare il processo che è stato fissato dal Giudice per il 21 dicembre 2017 a Palermo.
Quattordici mafiosi e presunti tali imputati di vari gravi reati da una parte e, dall'altra, una sola parte lesa che denunciò la tentata estorsione subita nel 2011 mentre realizzava un'opera pubblica. In quell'occasione gli estortori, evidentemente abituati ad agire spavaldamente, non capirono che stavano tentando di estorcere denaro all'azienda del Presidente dell'associazione LiberJato di Partinico che li avrebbe certamente denunciati come poi Francesco Billeci, il fratello Salvatore e un loro dipendente puntualmente fecero. Scrive Libero Futuro in una nota:
"Dopo anni di indagini adesso si arriva finalmente al processo e noi ci chiediamo se le intimidazioni subite negli anni successivi alla denuncia da Billeci non siano da collegare a quella vicenda. Billeci infatti intorno al 2013 ricevette una pesante lettera anonima (“statti attento cu sta associazione antiracket, ti devi dimettere, te ne devi andare da Borgetto”) e poi addirittura subì l'uccisione del proprio cane. Per quest'ultima vicenda egli è riconosciuto come vittima e si è costituito parte civile nel procedimento denominato Kelevra che è in corso e che vede imputati i mafiosi di Borgetto.
Associazioni come LiberJato ce ne vorrebbero tante, soprattutto in provincia di Trapani dove la mafia è ancora molto forte e il coraggio di ribellarsi da parte degli imprenditori è merce rara".