“Affermare che le elezioni in Sicilia sono elezioni locali è una grande sciocchezza. La verità è che chi dice questo lo fa perché si sta preparando a gestire una sconfitta clamorosa”.
Lo ha detto a Palermo, il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, che parlando di alcune indiscrezioni di stampa secondo cui nella coalizione di Fabrizio Micari, in caso di vittoria di Nello Musumeci alla Presidenza, c’è già chi sarebbe pronto a passare nelle fila del centro destra, ha detto: “Fatico a chiamare centrosinistra la coalizione del Pd e di Micari. Mi pare una coalizione di centro che guarda a destra. Se di trasformismo dobbiamo parlare si tratta di un fenomeno che riguarda tutto il Paese e non solo la Sicilia”.
Poi riferendosi all’addio del presidente del Senato Piero Grasso al gruppo del PD, Fratoianni ha detto: “Ringrazio Grasso, la cui scelta conferma la qualità e rilevanza di una personalità come la sua per la Sinistra di questo Paese”.
DI MAIO. “La mafia è un atteggiamento che risiede in tante forze politiche, in tanti rapporti tra una parte di imprenditoria deviata e la politica e nella corruzione della pubblica amministrazione. Di mafia si può parlare in tanti casi, in tanti momenti, e con tanti argomenti ma la morale è una sola: se ci affidiamo a chi ha governato questa regione e l’ha data in mano alla mafia per troppi anni, allora questa regione continuerà solo a parlare di mafia per tanti anni ancora”. Lo ha detto il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, stamani a Palermo.
ARMAO. “Se non si accresce la conoscenza la competitività è pregiudicata e lo sviluppo diviene un miraggio. L’Università e la formazione vanno rafforzate e non progressivamente indebolite, come purtroppo si sta facendo negli ultimi anni”. Ne è convinto Gaetano Armao, leader del Movimento dei SicilianIndignati e vicepresidente designato della Regione Siciliana del centrodestra. ”Solo attraverso la formazione delle classi dirigenti, la ricerca, anche in collaborazione con il tessuto economico locale, il trasferimento di tecnologie e saperi, specie nelle aree più difficili, si innova e difende la civiltà”, ha puntualizzato Armao. ”Occorre una profonda riforma della formazione professionale – ha aggiunto Armao – in stretto collegamento con il sistema delle imprese ed il sostegno alle quattro Università siciliane ed a quelle che operano nel territorio regionale, tutelando il diritto allo studio sopratutto dei giovani economicamente più deboli, garantendo strutture ed accoglienza, stimolando la realizzazione di reti del sapere (integrazione tra centro di ricerca pubblici e privati, utilizzando i fondi UE)”. ”Troppi giovani siciliani lasciano la loro terra dopo la scuola o l’Università, per non tornare mai più, impoverendo il tessuto sociale – ha sottolineato il leader dei SicilianIndignati – Un piano del lavoro e del capitale umano non può non guardare ai tanti giovani di talento che lavorano in Italia ed all’estero e che attraverso il sostegno a start-up ed all’attrazione di investimenti possono puntare a tornare portando con loro professionalità ed innovazione”. ”Al fine di garantire il diritto allo studio di tanti giovani siciliani le cui famiglie non sono in grado di promuovere gli studi presso primari Atenei – ha concluso Armao – dovrà essere rafforzato il ruolo dei Consorzi Universitari presenti sul territorio siciliano. La famiglia costituisce il cuore pulsante della società, venga sostenuta favorendone il ruolo formativo ed aggregante. Essa va favorita con tutte le forme amministrative, organizzative, di servizi e fiscali possibili”.