Nel maggio scorso avevamo dato la notizia della cagnolina Chicca, travolta ed uccisa da un’auto a velocità sostenuta in una via stretta del centro storico di Castelvetrano.
Il video che avevamo pubblicato, con le immagini dell’accaduto, è diventato virale (ad oggi ha superato le 110 mila visualizzazioni) catalizzando l’attenzione di tantissime persone e producendo una serie di denunce che hanno portato ad un procedimento penale per uccisione di animale, dal momento che da una delle videocamere di sorveglianza era stato possibile leggere la targa dell’auto e risalire al proprietario.
Alcuni giorni fa però il pubblico ministero ha chiesto al giudice l’archiviazione del caso. Le associazioni animaliste, ovviamente non l’hanno presa bene.
Secondo Michele Pezone, avvocato della Lega Nazionale per la Difesa del Cane, le immagini parlerebbero chiaro: la piccola Chicca sarebbe stata “inseguita ed investita di proposito”.
Anche l’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) si era mossa attraverso il proprio legale Claudia Ricci, denunciando l’accaduto: “Esamineremo il provvedimento e si cercherà di comprenderne le ragioni – ha affermato il legale – per poi procedere di conseguenza”.
E’ probabile che la richiesta di archiviazione formulata dal Pm possa riferirsi alla non dimostrata intenzionalità del gesto, forse messa in discussione proprio dalle immagini del video. La cagnolina sembra finire improvvisamente a pochi centimetri dal paraurti dell’auto, in prossimità dell’inizio della via, mantenendo sempre la stessa minima distanza, durante la sua disperata corsa nella stessa direzione, davanti la macchina in accelerazione.
Il magistrato avrà messo in conto le piccole dimensioni dell’animale ed il fatto che, subito davanti al cofano, si ha una ridotta visibilità del terreno, per cui chi era alla guida potrebbe non essersi accorto di nulla.
Egidio Morici