Nella puntata de Le Iene in onda il 7 novembre 2017 è andato in onda un servizio molto particolare di cui era davvero molto difficile comprendere il senso. E’ stata poi la sensazione di tutto il pubblico che ha commentato sui social, non apprezzando la scelta di Giulio Golia di andare fino in Colombia per raccontare in prima serata la storia di un sicario. Il servizio di cui parliamo è quello durante il quale Popeye, un sicario di Pablo Escobar, racconta cosa abbia significato per lui uccidere, la sua vita in carcere e la sua nuova vita da pentito. Peccato però che proprio questa vita da pentito in realtà non esista visto che l’uomo chiude persino questa sua intervista dicendo che se ci fosse una persona, per cui vale la pena sporcarsi le mani, tornerebbe a uccidere. Lui che lo ha già fatto per Pablo Escobar, arrivando a guadagnare oltre 80 milioni di dollari. Popeye racconta anche di come ha ucciso la donna che amava, lei aveva tradito Pablo Escobar e di fronte alla richiesta del Patron di ucciderla, non ha esitato. Popeye mostra persino le sue ferite di guerra. Quello che però colpisce davvero molto di questa intervista sono i consigli che l’ex sicario di Escobar arriva a dare ai giovani mafiosi italiani.
Proprio per questo in molti non hanno davvero compreso il senso del servizio in onda. Il sicario parla della mafia italiana come della mafia delle mafie, dell’esempio da seguire. Invita i giovani mafiosi italiani a non usare la tecnologia perchè quella porta a essere scoperti. Il pubblico si è chiesto quale fosse davvero il senso di questa intervista anche perchè Popeye sembra essere “repentido” solo di una cosa, di aver speso tutto il denaro che aveva per difendersi in carcere.