E' in dirittura d'arrivo al Tribunale di Marsala, il secondo troncone del processo “Ermes”, quello scaturito nell’agosto di due anni addietro da un blitz della Squadra Mobile di Trapani. I pm Marzella e De leo nel corso dell'ultima udienza hanno chiesto complessivamente 34 anni di carcere: per Leonardo Agueci la condanna a 4 anni, 11 anni per Ugo Di Leonardo, 16 anni per Sergio Giglio e 3 anni per Giovanni Mattarella. Il procedimento riguarda il clan che nel Belice si era riorganizzato per volere del boss latitante Matteo Messina Denaro. A capo della cosca c’era l’anziano boss Vito Gondola, recentemente scomparso, soprannominato “Vito Coffa” era lui che si occupava anche della trasmissione dei “pizzini” da e per il capo mafia latitante. Il processo dinanzi al Tribunale di Marsala proseguirà il 22 novembre con le arringhe dei difensori degli imputati.
La sentenza è attesa per il prossimo ese di dicembre. Col rito abbreviato sono stati già condannati dal gup di Palermo Walter Turturici, a complessivi 80 anni di carcere, il partannese Mimmo Scimonelli, 17 anni, ritenuto tra gli uomini più vicini al capomafia trapanese, colletto bianco che avrebbe reinvestito anche in Svizzera i soldi del boss, ed ancora, stessa condanna a 17 anni per Pietro Giambalvo e Michele Gucciardi. Rispettivamente 12 e 13 anni hanno avuto inflitti Michele Terranova e Vincenzo Giamabalvo, 4 Giovanni Loretta, accusato di favoreggiamento.
L'indagine ha confermato "i saldi contatti tra il clan mafioso di Mazara del Vallo, retto da Vito Gondola, e quello di Castelvetrano e ha svelato gli accordi per spartirsi gli appalti sotto le direttive del latitante Messina Denaro - dicono gli inquirenti - al quale Gondola si rivolgeva per dirimere le varie controversie insorte ".