Sarà il procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho, che dal 2013 è il capo della procura reggina, uscito sconfitto per la corsa a procuratore capo di Napoli, il nuovo procuratore nazionale antimafia dopo che il procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato ha ritirato la propria candidatura . De Raho aveva già ottenuto dalla Va Commisione del Consiglio Superiore della Magistratura competente per gli incarichi direttivi, il maggior numero dei voti .
In Commissione Scarpinato aveva ottenuto solo un voto, quello dell’ex gip di Palermo Piergiorgio Morosini, ed inoltre ancora una volta il gruppo di Area, a cui appartiene il consigliere, era pronto ad appoggiarlo in plenum dimostrando la propria spaccatura all’interno già emersa in occasione della nomina di Giovanni Melillo (ex capo di gabinetto del ministro guardasigilli Andrea Orlando ) a procuratore capo di Napoli prevalendo proprio su Federico Cafiero De Raho, che questa volta aveva invece ottenuto in Commissione cinque voti: quello dei consiglieri togati di Unicost e Magistratura Indipendente e dai membri laici nominati dai partiti degli opposti schieramenti.
Un sostegno forte che lo investito la sua candidatura dei favori e consensi del CSM. de Raho 65 anni, napoletano ha maturato una consolidata esperienza nella lotta alla criminalità organizzata, trascorrendo buona parte della sua onorata carriera, nella Procura di Napoli, dove ha ricoperto anche il ruolo di procuratore aggiunto ed ha fatto parte della Direzione Distrettuale Antimafia napoletana. Ha condotto numerose inchieste contro la camorra e, in particolare, contro il clan dei Casalesi. Il suo operato è legato soprattutto al processo `Spartacus´, nato dai riscontri determinanti delle dichiarazioni di Carmine Schiavone, il primo vero collaboratore di giustizia del clan di Casal di Principe, in un processo ritenuto equivalente per importanza dagli addetti ai lavori al primo maxi processo a Cosa Nostra a Palermo.
Nel 2013 Federico Cafiero De Raho è diventato capo della procura di Reggio Calabria,raggiungendo importanti risultati nella cattura di latitanti di `ndrangheta, che erano ricercati da circa 20 anni, e all’aggressione al patrimonio delle famiglie calabresi delle varie `ndrine. Nel 2015 sotto la sua gestione della procura reggina , sono stati acquisiti 13 collaboratori di giustizia e 2 testimoni, un risultato molto importante e significativo in un territorio come la Calabria in cui regna e prospera l’omertà. Cafiero De Raho ha condotto numerose indagini anche contro Cosa Nostra, in particolare quella su Pippo Calo´ il cassiere della mafia, in relazione all’omicidio del fratello del giudice Imposimato, e quella sui collegamenti ed alleanze delle cosche con la `ndrangheta.
La decisione di Scarpinato è arrivata ieri alla vigilia del voto odierna del plenum, che proprio oggi ha all’ordine del giorno la nomina del successore dell’attuale procuratore, Franco Roberti, che termina il suo mandato per raggiunti limiti di età andando in pensione. Scarpinato pm di innumerevoli storici processi di mafia, è stato tra l’altro pubblico ministero nel processo a Giulio Andreotti ha reso la sua decisione, con una breve comunicazione inviata al Csm, con l’intento di “agevolare l’unanimità” sulla nomina del nuovo procuratore e consentire una piena legittimazione a chi è chiamato a svolgere “un incarico così importante e delicatissimo nella lotta alla criminalità organizzata”. I numeri non erano comunque dalla parte di Scarpinato, che .
A questo punto quindi il plenum di oggi del Consiglio Superiore della Magistratura non potrà che eleggere e nominare l’unico candidato rimasto per la guida della Procura Nazionale Antimafia : Federico Cafiero de Raho