Tra carcere e arresti domiciliari, è stato detenuto per oltre 13 mesi. Adesso, però, il Tribunale di Marsala lo ha assolto dall’accusa che gli era stata mossa (rapina aggravata) e lo ha immediatamente rimesso in libertà.
Nonostante il pm ne avesse chiesto la condanna a 5 anni di carcere. E’ così finito un incubo per un 31enne pescatore tunisino che vive a Mazara, Riadh Ouerghi.
A difenderlo è stato l’avvocato difensore Simone Bonanno, che è riuscito a dimostrare che non è stato Ouerghi a rapinare, la sera del 30 maggio 2016, in via Giovanbattista Asaro, a Mazara, l’80enne titolare di un negozio di mobili mentre questi si apprestava a chiudere il suo esercizio commerciale. In esecuzione di un fermo di indiziato di delitto, Ourghi fu condotto in carcere dai carabinieri del Norm di Mazara a quattro mesi di distanza dalla rapina, il 30 settembre 2016. La sera del 30 maggio, intorno alle 23, l’anziano commerciante di mobili era stato aggredito, gettato a terra e spinto all’interno del suo negozio, dove alcuni malviventi lo colpirono ripetutamente con un bastone. Poi, lo legarono con dei cavi elettrici e infine lo avvolsero in alcune coperte. Una volta immobilizzata la vittima, i rapinatori si impossessarono di circa 400 euro trovati in cassa, di una fede in oro, del portafogli con documenti vari e di un telefono cellulare. Dopo l’assoluzione di Riadh Ouerghi, le indagini devono ripartire daccapo. Anche se non da zero. In possesso degli investigatori sono, infatti, le riprese filmate di alcune telecamere della zona. Riprese dalle cui analisi “emergeva – spiegarono i carabinieri dopo il fermo di Ouerghi - come il commerciante era stato avvicinato da quattro sconosciuti i quali, dopo averlo osservato attentamente, approfittavano dell’oscurità per aggredirlo”.