"I dati che noi abbiamo ci dicono che, con un ottimo margine di probabilità, la lista 'Cento passi per la Sicilia' dovrebbe aver superato lo sbarramento del 5 per cento e questo vuol dire una cosa molto importante per noi e penso anche per la Sicilia: dopo 11 anni la Sinistra torna al parlamento regionale siciliano. Ci torna per restarci nel ruolo di opposizione. La vittoria di Musumeci è ormai fuori discussione. Torniamo per proporre, fondare, una proposta politica che vuole guardare anche al resto del paese. Una proposta politica nella quale tutte le risorse della Sinistra si ritrovano senza dover sommare le bandiere una accanto all'altra". Lo ha detto Claudio Fava, candidato presidente alla Regione Sicilia, durante la conferenza stampa.
"Accadrà non soltanto qui in Sicilia, ma nel resto del Paese - ha spiegato Fava - Non è il risultato che ci saremmo aspettati quello sulla presidenza, ma abbiamo registrato un repentino cambio di rotta una settimana fa quando la polarizzazione delle candidature favorite ha determinato una polarizzazione del voto. Anche questo fa parte della competizione politica. Avremmo preferito maggiore rispetto nei confronti degli elettori, da siciliani non abbiamo gradito questo modo esasperante ed esasperato con cui i dirigenti del partito Democratico hanno proposto un solo punto che era quello di non votare Claudio Fava. Mi sembra che, alla fine, non siano stati ascoltati molto, non credo che questo ha portato voti al loro candidato. Credo che ci sia molto lavoro da fare e credo ci sia da rinfondare una qualità diversa dell'opposizione all'Ars. Usciamo da 5 anni in cui, non me ne vogliano gli amici dei Cinque Stelle, segni visibili, forti, consistenti, solidi di opposizione ne sono arrivati pochi. E noi pensiamo che la funzione d'Opposizione è anche una funzione di governo, nel senso che vuole governare alcuni processi politici, vuole - come vorremmo fare noi - portare fuori dall'assemblea regionale alcune vertenze e restituirle alla comunità siciliana. In una competizione con 12 liste avere un nostro ruolo, una nostra funzione e una nostra presenza ci riempie di orgoglio".