Ha ucciso la moglie con 23 coltellate, al termine di una lite. Poi, tranquillo, è andato al bar. Eppure per Antonino Madone, l'uomo di Paceco protagonista di questa vicenda, il Tribunale di Trapani non ha riconosciuto l'aggravante della crudeltà, e, con le attenuanti generiche, ha condannato l'uomo a 16 anni di prigione per l'omicidio della moglie Anna Manuguerra.
I tre figli, di cui uno carabiniere, si sono costituiti parte civile contro il padre che ha ucciso, a coltellate, la madre.
A Madone, 60 anni, carpentiere, la Procura della Repubblica di Trapani contestava anche i maltrattamenti, le violenze e le vessazioni che avrebbe perpetrato ai danni dalla moglie dal 2011 sino al 20 novembre del 2016, giorno dell'omicidio.
La follia omicida del marito, Antonio Madone si è consumato tra le mura domestiche, in via della Speranza, a Nubia, dove l’abitazione coniugale, da tempo, era stata suddivisa in due dopo che la coppia aveva deciso di separarsi.
Un grosso coltello da cucina che ha devastato il corpo della donna e le ha procurato copiose perdite di sangue. A dare l’allarme sono stati la madre ottantenne della vittima, che vive accanto alla figlia, e uno dei figli della coppia.
Oltre alla condanna a sedici anni, come pene accessorie, inoltre, Madone sarà sottoposto alla libertà vigilata per tre anni, dopo aver scontato la pena,
ed è stato interdetto dai pubblici uffici. Alle parti civili dovrà essere pagata una provvisionale di 30 mila euro.