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21/11/2017 08:22:00

Marsala, due mafiosi assolti dall’accusa di violazione di divieto di incontro

 Non è sufficiente un singolo incontro tra mafiosi o altri soggetti “indiziati” per mafia per affermare che è stato violato il divieto di incontro connesso allo status di sorvegliato speciale. E’ quanto ha stabilito, di recente, la Corte di Cassazione.

Una pronuncia che adesso è stata fatta propria dal giudice monocratico di Marsala Iole Moricca nella sentenza con cui ha assolto (“il fatto non costituisce reato”) Gaspare Pizzo, di 47 anni, e Luigi Adamo, di 50, entrambi in passato condannati per associazione mafiosa.

Per i due imputati, difesi dagli avvocati Luigi Pipitone e Giampaolo Agate, il pm Maria Rita Signorato aveva chiesto la condanna a un anno e un mese di reclusione. L’episodio per i quale Pizzo e Adamo erano finiti sotto processo risale al 2014, quando un carabiniere li notò in contrada Rakalia davanti l’abitazione di Rocco Ferlisi, anche lui con “precedenti di stampo mafioso”. Ferlisi, infatti, arrestato nell’operazione antimafia “Peronospera II” (come pure Pizzo e Adamo), è stato condannato per favoreggiamento. Nel corso del processo, i protagonisti hanno spiegato come avvenne l’incontro monitorato dai carabinieri. Ferlisi, in particolare, ha affermato che era necessario realizzare un nuovo cancello davanti la sua abitazione e per questo motivo chiamò il muratore, nonché suo amico e vicino di casa, Luigi Pizzo e il fabbro Sebastiano Angileri. Quest’ultimo all’epoca ancora incensurato, ma poi coinvolto, per favoreggiamento e intestazione fittizia, nell’operazione “The Witness” (9 marzo 2015) e per questo condannato dal gup di Palermo Nicola Aiello a due anni, seppure senza l’aggravante di attività in favore della mafia. Angileri, che si recò sul posto “per prendere le misure”, era in compagnia di Gaspare Pizzo, che avrebbe dovuto, poi, montare il cancello. Davanti all’abitazione di Ferlisi c’era anche Rocco Titone, incensurato. In quel frangente, passò Luigi Adamo, che si fermò a salutare e probabilmente a scambiare qualche parola. Ma subito dopo passò un carabiniere che li riconobbe e li identificò. Scattò, quindi, il procedimento penale. Luigi Adamo e Gaspare Pizzo sono stati arrestati nelle operazioni antimafia “Peronospera I” e “Peronospera II”, riportando condanne oltre i dieci anni di carcere.