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23/11/2017 12:14:00

Domani è il Black Friday. Ma non ditelo ai lavoratori Amazon...

 Domani è il "Black Friday", un giorno di saldi eccezionale, una moda importata dagli Usa, dove il primo venerdì dopo la festa del Ringraziamento è anche il giorno in cui si dà il via, con promozioni particolari, agli acquisti di Natale. Tra chi fa promozioni, in prima fila c'è il colosso Amazon. E tanti di noi domani faranno acquisti su Amazon allettati dalle offerte e dai tempi di consegna. Ma c'è qualcuno che fa le spese di tutto questo. E sono i lavoratori. 

Come ricorda persino il Sole 24 Ore, i dipendenti del centro di distribuzione di Castel San Giovanni (Piacenza) di Amazon Italia, costola nazionale del colosso americano dell’e-commerce, hanno annunciato uno sciopero che durerà dal turno mattutino di venerdì 24 novembre allo stesso turno del 25 novembre. A quanto è emerso dalla nota delle organizzazioni sindacali coinvolte (Ugl Terziario, Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs Uil), la protesta è scattata contro la «sterilità del confronto» che si sarebbe registrata nel dialogo con l’azienda, in particolare sul tema delle retribuzioni. La data non è casuale perché coincide con il Black Friday, una giornata di shopping all’insegna degli sconti, e precede di solo 48 ore il cosiddetto Cyber Monday, altre 24 ore di acquisti che permettono di batter cassa online prima della corsa ai regali natalizi. 

Secondo dati forniti dalla società, i dipendenti contrattualizzati per il centro di Castel San Giovanni sono 1.600. A questi si aggiungono 2mila lavoratori reclutati nel periodo di Natale per reggere il picco di ordini in vista delle festività. 
Ai 1.600 dipendenti a tempo indeterminato si applica il contratto nazionale del Commercio. Ai restanti 2mila “assoldati” per il solo periodo natalizio quello di somministrazione: a grandi linee, una tipologia di rapporto
in base alla quale un’impresa (utilizzatore) chiede risorse a un’agenzia organizzata (somministratore) che, a sua volta, fornisce il lavoratore. La remunerazione prevista per entrambi è di 1.450 euro lordi al mese.

Il lavoro nel centro di distribuzione è organizzato in tre turni, che coprono grosso modo le consegne di mattina, nel pomeriggio e nell’orario notturno: dalle 6 alle 14, dalle 14 alle 22 e dalle 22 alle 6 di mattina. Il servizio è attivo sette giorni su sette.

I sindacati parlano di condizioni «di sacrificio» imposte ai lavoratori («straordinari obbligati, lavoro notturno ormai strutturale su quasi tutto l’anno e nel periodo di picco organizzato su sei giorni settimanali, lavoro domenicale...»). Non è la prima volta che Amazon, nella sua dimensione globale, finisce al centro di polemiche sulle misure imposte ai suoi dipendenti. Contestazioni e proteste contro le «brutali condizioni» imposte ai dipendenti sono emerse anche in Paesi come Germania, Regno Unito e gli stessi Stati Uniti.