Due anni e quattro mesi di carcere sono stati chiesti dal pubblico ministero Federico Panichi per il 48enne pregiudicato marsalese Maurizio Planeta, accusato di “stalking” in danno della giornalista Antonella Lusseri.
Nel corso del processo, a confermare le accuse mosse dalla giornalista sono stati anche alcuni vicini di casa di entrambi i protagonisti di questa vicenda. E in particolare i coniugi Maurizio Marino e Samantha Adragna.
Davanti al giudice Matteo Giacalone, Marino ha affermato di sapere che “Planeta seguiva e ossessionava la Lusseri” e che “la guardava con insistenza con sguardo maniacale”.
La Adragna ha rincarato la dose dicendo che la giornalista “era la vittima preferita” del pregiudicato. La testimone ha aggiunto di aver ascoltato “frasi offensive” pronunciate dall’imputato. Di avere, inoltre, visto il pregiudicato rompere il cancello d’ingresso nell’androne della Lusseri e soprattutto di avere sentito il Planeta “minacciare di morte la Lusseri”, impugnando una sega lunga venti centimetri. I due vicini di casa hanno, quindi, riferito di una telecamera che Planeta avrebbe piazzato proprio di fronte l’ingresso della Lusseri per controllarne i movimenti. “Un giorno – ha aggiunto la Adragna – ho visto Planeta con una scala a tre gradini. Gli chiesi a cosa gli serviva e lui mi rispose: ‘Così vedo l’amica tua a che ora si ritira e chi si porta a casa”.
Nella prima udienza del processo, l’imputato si era difeso affermando che c’erano solo dei diverbi dovuti a “questioni di vicinato”. Aggiungendo: “Le accuse contro di me sono state ingigantite. Se avessi voluto farle del male, avrei avuto tutto il tempo”.
Antonella Lusseri si è costituita parte civile e ad assisterla è l’avvocato Concetta Inglese, mentre a difendere Planeta è l’avvocato Francesca Frusteri. Quest’ultima terrà la sua arringa nel pomeriggio del 6 dicembre.
Il caso denunciato da Lusseri ha assunto rilevanza nazionale, dato che la stessa giornalista ha denunciato di essere stata abbandonata dalle istituzioni (qui potete leggere l'articolo).