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04/12/2017 14:00:00

Diocesi Mazara in festa, sette laici ricevono il lettorato e l'accolitato

Domenica nella Cattedrale di Mazara del Vallo il Vescovo ha presieduto la celebrazione eucaristica, durante la quale sette laici hanno ricevuto i ministeri istituiti del Lettorato e dell’Accolitato. Alessandro Pulizzi, Francesco De Vita, Antonio Ferro, Antonino Bertolino e Giulio Sirtori il Lettorato, mentre Rosario Ferracane e Pietro Fiorentino l’Accolitato.

«Un campo estivo ad Assisi ha cambiato la mia vita – ha raccontato a Condividere Francesco De Vita – da quel momento ho iniziato a interrogarmi sulla finalità della mia esistenza e sul mio rapporto con Dio». «Con la presenza di Dio io e mia moglie abbiamo sempre cercato di vedere in ogni piccola o grande situazione della nostra vita quotidiana la presenza di Lui che ci sostiene e ci conduce per mano» è la testimonianza del medico Antonio Ferro. «Ho compreso che la logica di Dio è completamente diversa dalla nostra – è il racconto di Giulio Sirtori – è la logica di Colui che preferisce amare in perdita, anziché imporsi con la forza.

Così, quando ho sentito parlare del diaconato, non ho scartato l’idea di saperne di più». Per Pietro Fiorentino, che insieme a Rosario Ferracane  ha ricevuto l’Accolitato (questo ministero, nel suo concreto esercizio, è destinato a mettere in risalto l'intimo legame che esiste tra la liturgia e la carità), l’accostamento alla Chiesa è arrivato in età avanzata: «All’età di 10 anni abbandonai la scuola per andare in mare, vivevo in mare 25/30 giorni e pochi giorni a terra. Fino all’età di 45 anni non conoscevo la Chiesa. La chiamata del Signore può arrivare, però, in tanti modi. A me è arrivata per mezzo della sofferenza». È ancora Fiorentino: «Ho iniziato come ministro straordinario della comunione a Santa Maria di Gesù a Mazara del Vallo. Nella mia parrocchia non dicevo mai “no”. Nella mia vita ho avuto tanti ruoli: il mozzo, il marinaio, il capopesca, il capitano, l’armatore, l’amministratore, il consigliere comunale, l’assessore. Ma la cosa che mi gratifica di più è portare la comunione agli ammalati e a persone che non possono andare a messa: cosa che faccio già da 25 anni». 

 VEGLIA DI AVVENTO IN CATTEDRALE - «L’Avvento, inizio dell’anno liturgico in cui celebriamo la Storia della Salvezza operata da Dio in Cristo Gesù, ci propone di contemplare la figura della Vergine Maria. In Lei ogni promessa si realizza, perché con il suo “sì” dà alla luce il Salvatore del mondo, per mezzo del quale l’umanità intera sarà redenta» spiega don Nicola Altaserse, direttore dell’Ufficio liturgico diocesano. « L’Avvento è contemporaneamente il tempo dell’attesa: saper aspettare dentro la grotta dei pastori la nascita del bambinello di Nazareth – è ancora don Altaserse – e tempo del silenzio: perché si possa cogliere tutta la forza dirompente che racchiude in sé il gemito di un Dio che si fa carne… uomo».