Oggi a Palermo l'assessore regionale alla Cultura, Vittorio Sgarbi, parteciperà ad un sit - in convocato per protestare contro alcune sue dichiarazioni sul magistrato Di Matteo.
Vittorio Sgarbi prenderà parte all'annunciato «sit-in» di solidarietà a sostegno del Pm Nino Di Matteo. Ma per ragioni diverse da quelle dei promotori che, scrive l'ufficio stampa di Sgarbi "evidentemente, ritengono che sia vietato criticare le opinioni del pubblico ministero «teorizzatore» della «Trattativa Stato-Mafia»".
Il Sit-in è stato annunciato «alla Statua», alle ore 16,00, nelle vicinanze dell'Istituto Don Bosco, in via Libertà, dove Sgarbi è invece atteso alle 17,00 per la presentazione dell'ultimo libro di Totò Cuffaro, «La figlia delle monache», edito da Spazio Cultura.
Spiega Sgarbi: «Intanto presenterò un esposto, cui seguirà una interrogazione parlamentare di un esponente del PD, per conoscere l'origine della fuga di notizie sulle intercettazioni di Totò Riina in carcere. Intercettazioni che, va da sé, non avrebbero dovuto essere rese pubbliche anche per una maggior tutela del dott. Antonino Di Matteo".
"Intercettato in carcere - sottolinea Sgarbi - Totò Riina ha fatto una confidenza al suo compagno di cella, non certo una conferenza stampa! E' stato dunque incosciente rivelarne i contenuti".
"Per questa ragione - conclude Sgarbi - lunedì 11 dicembre parteciperò anch'io a Palermo al sit-in a sostegno del Pm Di Matteo messo in pericolo da questa fuga di notizie".
Il pm Nino Di Matteo, oggi sostituto alla Direzione nazionale antimafia, "ha tratto beneficio delle minacce di morte ricevute dal carcere da Totò Riina. Ha cavalcato l'onda per fare il martire". Così Vittorio Sgarbi qualche giorno intervenendo ad Agorà su Rai3. "Io devo essere libero di dirlo - ha affermato - Quante cittadinanze onorarie ha avuto dopo le minacce? Ne hanno fatto un martire".
Le minacce di morte di Riina "lo hanno reso un eroe nazionale" e lui "ha continuato a cavalcare" questa vicenda "a vantaggio del suo eroismo" ha proseguito Sgarbi. "Di Matteo non è un martire, tanto è vero che Riina è morto e lui è stravivo" ha aggiunto.
"Che bisogno c'è di raccontare al mondo quelle intercettazioni?", ha detto Sgarbi, riferendosi alle intercettazioni in carcere in cui il boss Riina parla del magistrato augurandogli la morte "del tonno" come "Falcone". "Le hanno diffuse ovunque, perché non le tengono nascoste? Non dico che le minacce le ha volute lui ma ne ha tratto beneficio" ha affermato. Ed ha aggiunto: "Fiammetta Borsellino lo ha denunciato per avere depistato il processo a suo padre, e si continua a rendere eroe uno come Di Matteo. Non voglio che nessun magistrato, tranne Falcone e Borsellino, venga indicato come eroe senza che lo sia".