Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
13/12/2017 06:00:00

Processo omicidio Mirarchi. Intercettazioni ascoltate in aula. Quando Girgenti disse...

 “Lo stanno cercando”. E poi: “Ah, matri mia…”. Furono queste le frasi pronunciate dal 46enne bracciante marsalese Nicolò Girgenti, processato con l’accusa di essere uno degli assassini (almeno due secondo gli inquirenti) del maresciallo dei carabinieri Silvio Mirarchi, rispondendo a un rappresentante di piante e fiori che gli chiedeva se avessero trovato il colpevole dell’omicidio.

E’ questo il contenuto di una delle intercettazioni ascoltate, in Corte d’assise, a Trapani, nel corso del processo per l’assassinio del maresciallo Mirarchi, centrato da un colpo di pistola in contrada Ventrischi, mentre con l’appuntato Cammarata, la sera del 31 maggio 2016, era impegnato in un appostamento volto a contrastare furti di ortaggi nella zona. Poi, nelle serre di fronte al luogo della sparatoria furono scoperte seimila piante di canapa afgana. Quelle serre, fino a un paio di mesi prima erano gestite proprio da Nicolò Girgenti.

Il dialogo registrato tra il 46enne bracciante e vivaista marsalese e il rappresentante di fiori è datato 8 giugno 2016. Un’altra intercettazione ambientale ascoltata in aula è tra l’imputato e interlocutori che non si è riusciti ad identificare. In questo caso, Girgenti dice: “A momenti, arrivano i carabinieri”. Una frase che l’imputato, in aula, ha detto di non ricordare in quale contesto avesse pronunciato, spiegando, inoltre, che il motivo per cui lo disse era perché in quel periodo erano frequenti i controlli dei carabinieri in quelle zone.

In merito a questa intercettazione, intanto, l’avvocato difensore Genny Pisciotta fa notare che “non si contestualizza la conversazione”. Nella stessa udienza, è stato ascoltato anche il luogotenente dei carabinieri Alberto Furia, che ha riferito sul pacchetto di sigarette trovato a casa di Girgenti, affermando che la marca è la stessa a quelle trovate sul luogo della sparatoria.

Prossima udienza: l’8 gennaio. Si dovrebbe cominciare con i primi testi della difesa.