Sono stati riuniti, in appello, i processi relativi alla condanna dell’agente di commercio Antonio Ignazio Correra a un anno e 4 mesi di reclusione per ricettazione di assegni rubati e quello che ha visto assolti dalle accuse di usura ed estorsione il noto ristoratore marsalese Massimo Bellitteri e il suo socio in affari Antonino Salvatore Sieri.
La richiesta di riunione è stata avanzata dall’avvocato Franco Messina, difensore di Correra. Con questa mossa, il legale vuol fornire ai giudici d’appello una visione d’insieme che a suo giudizio potrebbe giovare processualmente al suo cliente. O comunque, in ogni caso, ci prova. Al tal fine, infatti, ha chiesto e ottenuto che il prossimo 31 gennaio venga ascoltato in aula ascoltato il luogotenente dei carabinieri Alberto Furia. Il sottufficiale, dopo la denuncia sporta da Correra, ha svolto le indagini su Bellitteri e Sieri, che nel giugno 2015 sono stati condannati dal Tribunale di Marsala a soli 5 mesi, nonché a 500 euro di risarcimento danni, per esercizio arbitrario delle proprie ragioni e lesioni. Episodio, quest’ultimo, relativo agli schiaffi che sarebbero stati dati a Correra per la restituzione di una parte (27 mila euro) delle somme prestate. Correra denunciò Bellitteri e Sieri, poi arrestati dai carabinieri, nel 2008. Sulla base di quanto emerso, però, nel processo di primo grado, ma anche in considerazione del profilo del personaggio Correra venuto fuori in altri procedimenti, con condanna in primo grado per varie truffe, ricettazione di assegni rubati (quelli consegnati a Bellitteri e Sieri) e calunnia, la Procura ritenne di correggere il tiro. Nel 2015, infatti, il pm invocò l’assoluzione di Bellitteri e Sieri per l’usura e la derubricazione delle imputazioni di estorsione e lesioni in esercizio arbitrario delle proprie ragioni.
Cliccando qui potete leggere una nota di replica di Antonio Ciotola, legale di Correra.