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15/12/2017 06:00:00

Morte di Andrea Mistretta, oggi la requisitoria nel processo al pediatra Parrinello

Comincia oggi la fase finale del processo al pediatra marsalese Antonino Parrinello per le responsabilità della morte del piccolo Andrea Mistretta. Si terrà infatti la requisitoria del Pm. 

Nell'ultima udienza i due super-periti di caratura nazionale nominati dal giudice delle udienze preliminari Matteo Giacalone per stabilire le eventuali responsabilità del 58enne pediatra marsalese non hanno sciolto, in definitiva, tutti i dubbi in merito alla grave contestazione (omicidio colposo).

Non hanno detto una parola definitiva. Dopo avere esaminato il caso (leggendo cartelle cliniche, etc.), il professor Francesco De Stefano, direttore dell’Istituto di Medicina legale di Genova, e il dottor Armando Cama, responsabile di Neurochirurgia all’ospedale pediatrico “Gaslini” del capoluogo ligure, in estrema sintesi hanno affermato che in presenza di quel quadro clinico il comportamento del dottor Parrinello fu “imprudente” (avrebbe dovuto consigliare di andare in ospedale), ma hanno aggiunto che mancherebbe il “nesso causale” tra questa “imprudenza” e il decesso dello sfortunato bambino. Non sarebbe possibile, insomma, stabilire se, in caso di immediato trasferimento in ospedale, il piccolo si sarebbe salvato. In tutto, il ritardo provocato dal pediatra fu di circa un’ora o un’ora e mezza al massimo e l’esito, forse, secondo i super periti, sarebbe stato lo stesso.

Oggi ci dovrebbe essere la requisitoria del pubblico ministero (sostituti Niccolò Volpe e Anna Sessa), gli interventi dei legali di parte civile e le arringhe degli avvocati difensori.

Andrea Mistretta morì, a soli tre anni, dopo quattro giorni di agonia, il 13 aprile 2016, all’ospedale “Villa Sofia” di Palermo, per un trauma cranico con emorragia cerebrale. Secondo l’accusa, il pediatra avrebbe sottovalutato le conseguenze di una caduta del piccolo, che nel pomeriggio del 9 aprile 2016 aveva battuto la testa al suolo mentre, a casa, giocava con un pallone. Per i genitori e i consulenti tecnici della Procura, il medico, dopo avere visitato il bambino, sarebbe stato imprudente consigliando una osservazione domiciliare. La difesa, però, non condivide questa ipotesi, affermando che “nel caso in questione il dottor Parrinello si è trovato a valutare il piccolo paziente che aveva riportato un trauma cranico minore, secondo l’esperienza clinica e la letteratura scientifica al riguardo, poiché non presentava dinamica di allarme, non era stato accompagnato da perdita di coscienza, da segni di deficit neurologico, né da sintomi clinici suggestivi per frattura cranica; del resto gli stessi consulenti del Pm hanno riconosciuto ed affermato che il piccolo Mistretta aveva subito un trauma cranico minore”. Nel processo, che si celebra con rito abbreviato, il giudice Matteo Giacalone ha ammesso come parti civili anche due associazioni (Codici Onlus), rappresentate dall’avvocato Giovanni Crimi. In precedenza, erano già stati ammessi come parte civile i genitori dello sfortunato bambino, Fabrizio Mistretta e Manuela Monteleone, rappresentati dagli avvocati Alessandro Casano e Gaspare La Grassa.

A difendere il noto pediatra marsalese, accusato di omicidio colposo, sono gli avvocati Stefano Pellegrino e Stefano Venuti Pellegrino. Secondo i due legali, infatti, era “assolutamente necessario procedere a perizia considerato che le conclusioni dei consulenti tecnici dell’imputato provano che il dottor Parrinello, quando visitò il piccolo Andrea, avrebbe agito correttamente, nel rispetto delle prescritte linee guida in un contesto di un evento (trauma cranico minore, cosi come riconosciuto e affermato dagli stessi consulenti del Pm) che non presentava alcuna dinamica di allarme, poi imprevedibilmente complicatosi e di rarità eccezionale”.