Colpo di scena nelle indagini sul centro massaggi a luci rosse di Via Nino Bixio a Trapani, chiuso dalla polizia qualche settimana fa. Ieri c'è stato l'incidente probatorio tra le due donne cinesi protagoniste della vicenda, per capire chi tra di loro fosse "vittima" e chi invece gestisse realmente il centro. Ebbene, c'è stato un colpo di scena. Perché la donna cinese "impiegata", chiamata a confrontarsi con l'altra, che secondo l'accusa gestiva il centro, si è contraddetta così tante volte, negando anche filmati acquisiti dalle videocamere nascoste della polizia, che alla fine è stata in stato di "fermo", accusata di false dichiarazioni. Si tratta di Hongying Li, la cinese di 52 anni, la cui attività di prostituzione sarebbe stata sfruttata dalla connazionale Xiaolan Han, di 48 anni, nel Centro massaggi “Tuina”. La donna era stata convocata per un “incidente probatorio”.
Hongying Li, durante il suo esame da parte del pm ed il controesame svolto dal difensore di Xiaolan Han, avvocato Fabio Sammartano, avrebbe negato persino di essere una delle donne riprese dalla polizia durante le indagini.
Le immagini avrebbero infatti documentato che le due cinesi massaggiavano le parti intime dei loro clienti dopo avere concordato l'aggiunta di un extra, da 10 a 30 euro, rispetto alla tariffa per il pagamento dei massaggi “normali”.