Trenta minuti di intervista di cui più della metà con la testa china per leggere le risposte a domande evidentemente concordate ben prima di entrare in studio.
Silvio Berlusconi ospite di Radio 105 ha provocato l’insurrezione degli ascoltatori che non hanno gradito la cortesia accordata dai conduttori del talk 105friends, Rosario Pellecchia e Tony Severo, nei confronti del loro datore di lavoro.
Mentre i neo dipendenti Mediaset ascoltavano in religioso silenzio il discorso elettorale del leader di Forza Italia, sulla pagina Facebook della radio è andata in scena la rivolta. (QUI l’intervista integrale in video a Radio 105)
Berlusconi per qualche minuto deve aver pensato di averla fatta franca grazie alla quasi comica complicità dei due dj. Il potente staff che accompagnava l’ex Cavaliere ha potuto controllare fino all’ultima virgola il discorso, ma non ha fatto i conti con la radiovisione, l’intervista era infatti ritrasmessa in video sui canali social e sul sito della radio.
Gli ascoltatori hanno potuto così vedere in diretta i retroscena della trasmissione. La quasi totalità dei commenti si è trasformata, almeno nella prima parte dell’intervista, in un unico atto d’accusa nei confronti della radio e dei conduttori, colpevoli a detta dei fan di 105 di essersi “venduti” concordando una scaletta che ha consentito a Berlusconi di evitare, in parte, gli scivoloni che nelle sue numerose apparizioni pubbliche sta collezionando senza sosta, anche quando si trova davanti a intervistatori preparati.
In radio l’esordio ironico di Berlusconi: “Gli argomenti, siete in casa vostra e avete il diritto di sceglierli voi”, si è trasformato in un ciclone contro la sua stessa emittente. Oltre alla “cortesia” delle domande e risposte scritte, l’emittente ha accordato al padrone di casa un trattamento di favore in tutto e per tutto. Uno stravolgimento del format della radio e della trasmissione con una sola interruzione pubblicitaria e la cancellazione di tutti i pezzi musicali generalmente programmati in quella fascia, anche in presenza di ospiti ben più importanti per il loro pubblico. La pubblicità è da sempre la fortuna del magnate di Arcore, così l’unica interruzione del discorso fiume cadenzato dalle domande sul programma di Forza Italia, ha evidentemente spinto lo staff a cambiare strategia abbandonando nella seconda parte dell’intervista le risposte scritte. Il tono dei commenti però non è migliorato e le prestazioni dell’intervistato sono rimaste sostanzialmente invariate, compresi gli scivoloni su vocali e inglesismi. Non è bastata nemmeno la promessa di abbattere le tasse con la “flas tas” (flat tax), a risollevare il tenore dei commenti che fioccavano a ogni scivolone. (QUI l’intervista integrale in video a Radio 105)