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22/12/2017 12:09:00

Massoneria, commissione Antimafia: “Nelle logge centinaia di infiltrati di Cosa Nostra"

 Nella massoneria ci sono centinaia di infiltrati della mafia. Lo dice la commissione Antimafia. Una recente relazione della commissione Antimafia ha svelato la presenza di infiltrazioni mafiose nelle più importanti logge massoniche di Calabria e Sicilia: sarebbero infatti 193 gli affiliati alle logge massoniche di Sicilia e Calabria coinvolti o lambiti da inchieste di mafia, alcuni dei quali anche condannati per associazione mafiose e mai allontanati dai Gran Maestri.

Dal rapporto si evince che sarebbero quasi 200 i fratelli toccati da indagini di mafia, sei i condannati per associazione mafiosa: "L'esistenza di forme di infiltrazione delle organizzazioni criminali mafiose nelle associazioni a carattere massonico è suggerita da una pluralità di risultanze dell'attività istruttoria della Commissione, derivante dalle audizioni svolte, dalle missioni effettuate e dalle acquisizioni documentali".

Insomma, secondo la commissione Antimafia, i rapporti tra le logge e le mafie non solo esisterebbero, ma sarebbero anche provati. Gli inquirenti titolari delle varie inchieste hanno evidenziato l'esistenza di "un filo conduttore che ipotizza come le logge coperte si annidino ancora all'ombra delle logge ufficiali; come gli uomini, pur risultati iscritti alle logge coperte, abbiano continuato a far carriera sia nel mondo politico, sia nel mondo degli affari, non essendoci mai stata un'efficace reazione delle Istituzioni per isolarli anche dopo che i loro nomi e la loro appartenenza fosse divenuta palese; come vi sia riscontro che già appartenenti a logge segrete e irregolari siano poi trasmigrati in altre logge; di come sia possibile passare da una loggia regolare a una coperta e viceversa".

Nell'area siciliana, in cui si concentra un numero di iscritti, soprattutto provenienti dalla borghesia cittadina, assolutamente sproporzionato rispetto ad altre zone d'Italia c'è il rischio che le logge si trasformino in comitati d'affari, sostengono i magistrati.

Oltretutto, ha rilevato la commissione Antimafia, analizzando gli elenchi sequestrati alle quattro obbedienze e affidati allo Scico per i controlli sulla fedina penale degli iscritti, è emerso come i Gran Maestri che si sono avvicendati in Commissione avrebbero mentito circa la reale situazione giudiziaria degli iscritti, giurando di non avere condannati o indagati per mafia tra le proprie file.