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26/12/2017 12:21:00

In Italia adozioni al minimo storico nel 2017. Ecco perché

 Il 2017 verrà ricordato come l'anno con il record negativo delle adozioni in Italia, mai così poche. Come mai? Lo spiega in un articolo il Corriere della Sera: 

Un anno di discesa vertiginosa per le adozioni. Tra il 2001 e il 2016 si sono perse nel nulla 2.335 procedure internazionali, il 60% in meno. Quelle nazionali sono scese di 391 all’anno (da 1.290 a 899) con un calo del 31%. I numeri sono rilanciati da Ai.Bi , associazione amici dei bambini, uno dei maggiori enti di riferimento per chi ha il desiderio di prendere con se un bimbo in famiglia. Il presidente Massimo Griffini è pessimista nel prevedere come finirà il 2017: «Ci aspettiamo di scendere sotto i 1200 bambini stranieri giunti in Italia, un minimo storico anche rispetto all’ultimo biennio 2014-2016. Preoccupa ancora di più il crollo delle domande di disponibilità e idoneità: meno 60% fra le internazionali, meno 36% le nazionali.

«Le coppie sono sfiduciate. Troppo lunghe le attese, rinunciano una media di 500 ogni anno. La causa è anche il disinteresse a livello di politiche di governo. Da cinque anni la situazione è ferma. Non sono state aperte nuove frontiere, ad esempio Bolivia e Cambogia aspettano una risposta», insiste Ai.Bi Poi le difficoltà dei servizi pubblici che procedono a rilento nei colloqui con gli aspiranti genitori. Si spera adesso in un rilancio e nel nuovo corso della nuova vicepresidente della Commissione adozioni internazionali (Cai), Laura Laera. Tra le sue prime iniziative, la riapertura del canale di comunicazione con le coppie attraverso la posta elettronica.

I bambini in attesa di essere accolti però non diminuiscono, circa 8 milioni quelli adottabili nella Repubblica Democratica del Congo con la quale negli ultimi tre anni il nostro governo, e in generale i governi occidentali, hanno avuto molte difficoltà (ricordiamo i bambini non autorizzati a partire pr Roma malgrado fossero già stati assegnati alle rispettive famiglie). In Kenya sarebbero 2milioni e mezzo i piccoli che potrebbero uscire dagli orfanotrofi. In Cambogia vivono nelle strutture di accoglienza circa 12mila abbandonati. Il canale potrebbe essere aperto se Roma e Phnom Penh completassero i passaggi tecnici per impostare un rapporto trasparente. Niente più arrivi dall’Etiopia che ha rallentato dal 2015 il rilascio dei propri minori. Fermi Guatemala, Costa d’Avorio e Benin.