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02/01/2018 07:05:00

Figuccia porta del cibo a un barbone a Palermo, ma lo trova morto...

Morire da solo, sotto i portici di Palermo, in pieno centro, la notte di Capodanno.  Un barbone dall’età apparente di circa 40 anni è stato trovato morto a Palermo su un marciapiede dal deputato regionale dell’Udc, Vincenzo Figuccia, che insieme alla sorella Sabrina (consigliere comunale) stava portando cioccolata e un panettone all’uomo che da tempo viveva sotto un portico nei pressi del porto. Quando i due si sono avvicinati hanno scoperto che Amor, così si faceva chiamare, era morto. Vincenzo Figuccia qualche giorno fa si era dimesso da assessore all’Energia del governo Musumeci.

«Eravamo andati a portare dei dolcetti e un panettone a due clochard che conosciamo. Dino e Amor, quest’ultimo tunisino che vive da anni a Palermo - racconta Sabrina Figuccia - Io mi fermo di tanto in tanto a parlare con loro. Dino si era alzato e parlava con noi. Amor, il più loquace, era stranamente rimasto sotto le coperte. Lo abbiamo chiamato, ma non rispondeva. E’ stato terribile scoprire che non respirava».


Chiamato il 118, i sanitari hanno cercato di rianimarlo, ma senza successo. «I medici hanno detto che è morto per arresto cardiaco - aggiunge Sabrina Figuccia - Un momento di serenità e condivisione si è trasformato in una tragedia. Avevamo in mano i cioccolatini avvolti in carta argentata e il cadavere è stato coperto con un telo dello stesso colore».

E’ arrivata la polizia e il medico legale. Il pm di turno deciderà se eseguire l’autopsia. «Secondo me Amor - aggiunge Sabrina Figuccia - era morto da ore. Credo che servano iniziative politiche per proteggere i senzatetto ed evitare morti assurde come questa. Volevo iniziare il nuovo anno all’insegna della spensieratezza e della gioia portando qualche sorriso a due amici e mi sono trovata davanti a una scena che difficilmente dimenticherò. Noi politici dobbiamo fare di più. Tutti sanno che sotto i portici di via Crispi la sera dormono i senza casa. Oggi uno di loro se n'è andato tra l’indifferenza di tanti».

Il clochard morto a Palermo, probabilmente tunisino, «era conosciuto dai volontari delle associazioni che in collaborazione con il Comune forniscono assistenza e pasti caldi ai senza dimora, ma poiché probabilmente privo di permesso di soggiorno non aveva mai accettato l’assistenza dei servizi sociali comunali», scrive l'ufficio stampa del Comune. Per il sindaco Leoluca Orlando «siamo di fronte all’ennesima tragedia causata dalla colpevole politica inumana che discrimina i cittadini, gli esseri umani sulla base del loro paese di nascita, l’ennesima vittima del sistema del permesso di soggiorno, che spinge nell’ombra centinaia di persone costrette a rinunciare o a rifiutare assistenza e servizi per paura dell’espulsione. È necessario affrontare e risolvere a monte la situazione, evitando che chiunque possa essere o sentirsi irregolare o clandestino a causa della propria nazionalità o della propria storia personale."