Egr. Direttore,
con mio grande rammarico e dispiacere, mi trovo costretta a chiederle di pubblicare questo mio appello da Pantesca ormai indignata e seriamente preoccupata.
Il mio caro Papà ha fondato la ditta, di cui sono adesso titolare, circa 60 anni fa .E cioè: vendita diretta per corrispondenza dei prodotti locali dell'isola e non, affidandosi sempre alle Poste Italiane. Il nostro lavoro si concentra quasi esclusivamente nei mesi di Novembre e Dicembre, mesi in cui le condizioni meteo possono essere buone o, come quest'anno, pessime. In questa circostanza viene causata la giacenza di un numero notevole di pacchi sull'isola. Problema che dopo una serie di sollecitazioni da parte di mio padre prima e negli ultimi 8 anni mia, viene in parte risolto, con l'invio da Trapani da parte delle Poste Italiane, di un piccolo furgoncino, che in data esempio 7 Dicembre non è riuscito a caricare tutti i pacchi in giacenza sull'isola. Ma la cosa non certo meno grave è che i pacchi che ha caricato in tale data, sono stati consegnati intorno al 20 Dicembre ed alcuni dopo Natale. Al 31 Dicembre 2017 la mia Ditta ha delle spedizioni bloccate sull'isola dal 20 Dicembre 2017 (per un totale di 100 pacchi) . E da quel giorno le poche volte che la nave è riuscita a raggiungere l'isola è stato nei giorni festivi o di sabato, giorni in cui le Poste Italiane non effettuano il servizio. Adesso mi chiedo: Pantelleria è un'isola e come tale è disagiata e non vi sono certezze sulle condizioni meteo, quindi non sarebbe stato giusto e professionale da parte delle Poste Italiane, preoccuparsi di far partire anche di Sabato (magari pagando lo straordinario ad un dipendente di Pantelleria e ad un dipendente di Trapani) tutta la corrispondenza in giacenza sull'isola?
Ci tengo a precisare che alcuni anni fa, sotto mia pressione, una dirigente delle Poste Italiane in servizio sulla terraferma, aveva capito la situazione rendendo possibile la partenza dei pacchi di Sabato. Siamo clienti delle Poste Italiane da più di 60 anni e mai come negli ultimi anni le Poste Italiane hanno funzionato così male. Tutto fanno tranne che il servizio postale: vendono lavatrici, frigoriferi, TV, cellulari, carta , camicie, sciarpe. A questo punto ritengo che da parte delle Poste Italiane ci sia molta indifferenza e poco senso di responsabilità. Quando si ricopre un ruolo dirigenziale, qualsiasi sia il livello, bisogna avere determinazione per poter prendere certe decisioni e non solo lo stipendio a fine mese. Ma non solo, questi dirigenti non fanno neppure gli interessi delle Poste Italiane, azienda per la quale lavorano. Vi spiego il perché. Il mio contratto con le Poste Italiane prevede che se un pacco non viene consegnato entro il quinto giorno lavorativo dalla data di spedizione, posso chiedere il rimborso delle spese di spedizione. Spese di spedizioni che poi le poste pagano e gravano sull’azienda Poste stessa. Quindi a voi le conclusioni. Non mi resta che dire, cari dirigenti delle Poste Italiane, che voi fate parte di un'azienda della quale sembra non interessarvi nulla. Io invece, faccio parte di un'azienda in cui il mio grande Papà ha dedicato una vita ed io ci ho messo il cuore. E per il grande rispetto che mi lega a chi non c'è più, e a chi ha una vita davanti ( i miei figli ), io non ci sto, e adesso spero che qualcuno con un po' di buon senso sappia fare il proprio lavoro. Buon 2018 a tutti.
Sonia