La macchina scenica di Scialoja abbandonata su un marciapiede a Gibellina e trattata come un rifiuto. Lo denuncia Nicolò Stabile: "A Gibellina, in questi giorni, stiamo avendo qualche problema con la gestione dei rifiuti. Non dovrebbe capitare, ma può succedere. Poi abbiamo qualche problema con il rifiuto sistematico a fare le cose con criterio. E con il rifiutare l'idea che l'arte e le nostre memorie siano il nostro patrimonio comune e per questo vadano rispettate, conservate e valorizzate: appunto accettate, non rifiutate. Quel che vedete in foto è una macchina scenica di Toti Scialoja per uno spettacolo prodotto sui ruderi di Gibellina se non vado errato nell'87. Per anni era sparita dalla circolazione, o meglio abbandonata. Poi il Macro di Roma organizza una mostra su Scialoja e la restaura o ricostruisce, non so bene. Ferro, carta catramata, vernici, e poco più. Finita la mostra la regala a Gibellina. Che farne? si chiedono gli amministratori: conservarla come se fosse un cimelio di famiglia, un reperto archeologico? O buttarla? Si rifiutano entrambe le soluzioni, entrambe troppo radicali, significherebbe prendere una posizione netta su un argomento pubblico. Si opta per una terza opzione, più raffinata, più cerebrale, oppure semplicemente più idiota, che però lascia integro il velo del maggior vizio di chi, delegato a prendere decisioni, per paura o chissà per cos'altro, decisioni non prende: la lasciamo su un marciapiede, qualcosa succederà....Infatti, dopo due anni, la macchina scenica di Scialoja è già un'altra cosa da quando è arrivata: è già un rifiuto, frutto del rifiuto a fare una scelta. Da lasciare impunemente come rogna in eredità alla prossima amministrazione".