Si è svolta ieri a Palermo in via Libertà la commemorazione di Piersanti Mattarella, nel 38mo anniversario della sua uccisione. Davanti la lapide che ricorda il sacrificio del presidente della Regione Siciliana, sono state apposte delle corone di fiori.
Presenti alla cerimonia, tra gli altri, i figli Maria e Bernardo Mattarella, il presidente del Senato Pietro Grasso, il presidente della Regione Nello Musumeci, il sindaco Leoluca Orlando, il prefetto Antonella De Miro, l’assessore all’economia Gaetano Armao, i deputati regionali Giuseppe Lupo e Riccardo Savona oltre alle più alte cariche militari.
“A distanza di tantissimi anni – ha detto il sindaco Orlando – la figura di Piersanti Mattarella appare sempre più come quella di un profeta della possibilità di fare politica in Sicilia a servizio della comunità e contro l’illegalità. Piersanti ha dimostrato di essere uno straordinario uomo ed uno straordinario politico con una visione delle istituzioni e del loro ruolo nella società molto più moderna ed innovativa rispetto a quella dei tempi in cui ha vissuto, in cui era “normale” che lo Stato avesse il volto della mafia e la mafia il volto dello Stato. Non stupisce che a quella politica rivoluzionaria sul piano etico e sul piano materiale abbiano risposto in modo violento e coordinato la mafia e l’eversione neofascista. Un motivo in più per proseguire nel suo impegno e per chiedere che sulla sua morte sia fatta luce e giustizia”.
GRASSO. "Lascio le valutazione ai magistrati. Le indagini non finiscono mai, non devono finire mai, perché la verità va cercata sempre, in ogni momento: non ci dobbiamo mai arrendere. Vedremo se ci saranno ulteriori riscontri su questa 'pista nera' che non contrasta con il quadro di una convergenza di interessi, di una simbiosi tra politica e mafia e anche di interessi prettamente politici, che hanno voluto fermare l'azione politica di Piersanti Mattarella". Lo ha detto, il presidente del Senato Pietro Grasso a Palermo partecipando alla commemorazione dell'uccisione del presidente della Regione Piersanti Mattarella assassinato il 6 gennaio 1980.
"Le cause della morte di Mattarella sono note. I mandanti mafiosi sono stati condannati - ha aggiunto Grasso - Ma ancora dopo tanti anni non si è riusciti a individuare i killer. Io ho sempre chiesto a tutti i collaboratori di giustizia informazioni sugli esecutori materiali dell'omicidio Mattarella. Ho sempre la speranza che arrivi qualcosa di nuovo. Ci sono ulteriori elementi al vaglio della magistratura".
Per Grasso ''Piersanti Mattarella rappresentava la svolta e il cambiamento per la Sicilia. Aveva iniziato una politica di rinnovamento basata sulla meritocrazia, sulla legge urbanistica che difendeva il suolo, sulle rotazioni nei collaudi. Tutta una serie di provvedimenti che davano un volto diverso della Sicilia e rompevano gli interessi politico-mafiosi. La sua uccisione segna uno stallo in questo rinnovamento. Una sorta di ritorno all'antico. Una forma d'intimidazione per tutti coloro che osavano contrastare la mafia e i suoi interessi".
Piersanti Mattarella voleva liberare la Sicilia dal giogo mafioso, proponendo un modello di governo trasparente ed efficace. Il suo esempio è ancora un punto di riferimento per chi sceglie di impegnarsi nell'interesse della collettività.https://t.co/Lzc3xTmFB1 pic.twitter.com/f3FkPXKUsF
— Pietro Grasso (@PietroGrasso) 6 gennaio 2018