Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
08/01/2018 06:00:00

Corruzione, in Sicilia casi triplicati negli ultimi dieci anni

 Corruzione, in Sicilia i casi  sono triplicati negli ultimi dieci anni.

Dal 2006 al 2015 la Sicilia  ha infatti assisitto ad un boom di reati contro la pubblica amministrazione. La fotografia scattata da uno studio dell’ufficio statistica della Regione non lascia scampo all’Isola: a fronte di un numero di procedimenti cresciuto mediamente del 16,8 per cento nel resto d’Italia, la Sicilia vede triplicato il dato nazionale con un aumento di procedimenti del 52,2 per cento in nove anni.

«Nell’arco del decennio trascorso – scrivel’ufficio statistica della Regione Sicilana - in tutto il territorio nazionale e in maniera più accentuata in Sicilia» c'è stata «una forte espansione dei fenomeni corruttivi, per la quale è da considerare come elemento esplicativo una probabile maggiore propensione dei cittadini alla denuncia». Ma il dossier della Regione evidenzia che nel palmarès dell’Isola ci sono altri tre primati negativi. A fronte di una media nazionale che supera di poco il 30 per cento, tra il 2009 e il 2016 la Sicilia ha visto infatti lievitare i procedimenti per reati commessi all’interno della Pubblica amministrazione del 70 per cento, mentre i reati per corruzione hanno galoppato quasi al triplo della velocità del resto del Paese: +143,1 per cento in dieci anni, contro il +44,7 per cento medio delle altre regioni. Ad altissima velocità anche l’autostrada dell’abuso d’ufficio, che nell’Isola ha registrato un traffico di reati cresciuto del 32,4 per cento, contro l’11 per cento della media nazionale. A parziale premio di consolazione, i dati che attestano un aumento dei reati di peculato cresciuti del 56,6 per cento in Italia, e del 25,8 in Sicilia. I procedimenti per concussione sono scesi dell’11,8 per cento nell’Isola e del 14 per cento nello Stivale.

Più nel dettaglio, il report della Regione mette a fuoco che gli 8.273 reati contro la pubblica amministrazione a verbale nel 2015 sono quasi salomonicamente suddivisi a metà tra quelli commessi da pubblici ufficiali (4.061) e quelli commessi da privati (4.212). Nel riportare i risultati della ricerca sulla sicurezza dei cittadini condotta dall’Istat, il dossier evidenzia in particolare che la corruzione ha riguardato in primo luogo il settore della sanità, con una incidenza nazionale dell’11,0% che sale al 16,1% nel caso della Sicilia e rappresenta il valore più elevato nella classifica delle regioni.

All’interno della Pubblica amministrazione siciliana, le condotte irregolari più «gettonate» risultano inoltre nel 2015 l’abuso d’ufficio, con 862 procedimenti di cui 682 archiviati e 180 con inizio dell’azione penale, il peculato con 432 procedimenti (237 archiviati e 195 con inizio dell'azione penale), la corruzione, con 334 procedimenti di cui 176 archiviati, e la concussione (61 procedimenti, di cui 31 archiviati). Ma rispetto al 2014, i procedimenti contro la pubblica amministrazione dell’Isola sono nel complesso in calo del 4,7% grazie a una drastica riduzione di quelli commessi dai pubblici ufficiali (-12,8%), a fronte di una crescita di quelli commessi da privati (0,9%). Nel dettaglio, diminuisce del 35,9% in un anno anche il numero dei procedimenti per reati di peculato, del 16,7% quello dei reati di concussione e del 37,3% quello degli abusi d’ufficio, mentre risultano in aumento del 19,7% i procedimenti per corruzione, a fronte di un calo nazionale del 7 per cento. Molte ombre, ma anche qualche luce in questi ultimi anni. Se si rapporta infatti il numero dei procedimenti penali a quello degli assunti nella Pubblica amministrazione, emerge che nel 2015 il tasso per il reato di corruzione si conferma in Sicilia al di sotto di quello del Meridione (67,2) e di quello nazionale (58,6), con 51,5 casi per ogni centomila funzionari in servizio. Se invece si estende lo sguardo a tutti gli abitanti, nel 2015, il tasso di criminalità per corruzione in Sicilia è del 3,3 per ogni centomila abitanti: meno del resto del Mezzogiorno (4 per cento) e dell’Italia in generale (3,4 per cento). 

Potete scaricare la pubblicazione dell'ufficio statistica della Regione Siciliana cliccando qui.