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09/01/2018 07:30:00

Badante condannata a tre anni di carcere per circonvenzione di incapace a Mazara

 Abusando delle “relazioni domestiche” e dello “stato di infermità o deficienza psichica” di un anziano di Mazara del Vallo, Liborio D’Ignoti, di cui era badante, riuscì a farsi cedere, con atto notarile, la “nuda proprietà” di tre fabbricati e alcuni terreni di pertinenza.

E inoltre, si fece indicare come beneficiaria di sei polizze assicurative vita. Infine, la delega ad operare sui conti correnti. Alla morte dell’anziano (fine 2012), la Valenti era diventata proprietaria degli immobili, titolare delle polizze assicurative e dei conti correnti bancari e postali. Valore stimato: circa un milione di euro.

Adesso, però, la protagonista della vicenda, Margherita Valenti, 56 anni, originaria di Gibellina, è stata riconosciuta colpevole di circonvenzione d’incapace e condannata a tre anni di carcere.

Ad emettere la sentenza è stato il giudice monocratico di Marsala, Matteo Giacalone, che ha anche ordinato il dissequestro dei beni bloccati alla badante nell’aprile 2016 e la restituzione ai legittimi eredi. Ovvero, i familiari (nipoti) di Liborio D’Ignoti, che nel processo si sono costituiti parte civile. Per Margherita Valenti il pm Antonella Trainito aveva invocato quattro anni di carcere. Margherita Valenti è stata condannata anche a 2 mila euro di multa e al risarcimento danni da quantificare in sede civile. A far scattare l’indagine e poi il processo è stata la denuncia di un fratello dell’anziano. Il sequestro dei beni alla Valenti fu eseguito dalla sezione di pg della Guardia di finanza della Procura di Marsala. Nel corso della sua requisitoria, il pm Trainito aveva parlato di “condotta melliflua” della badante, sottolineando come un anziano (che il pm ha voluto definire “vecchio”, senza per questo voler essere offensiva, ma per rendere meglio la realtà dei fatti) sia un soggetto “facilmente circuibile”. Tra il 2011 e il 2012, ha affermato il rappresentante dell’accusa, la Valenti “ha indotto D’Ignoti a interrompere ogni rapporto con i parenti, gli fa tagliare tutti i ponti, e i nipoti non lo videro più, neppure da morto”. Fin da subito, inoltre, avrebbe esercitato “pressioni”, chiedendo un aumento di stipendio e la casa. “Per un vecchio – concluse il pm – è facile diventare preda di qualcuno”.