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15/01/2018 11:23:00

Scoperti a Selinunte reperti archeologici di 2700 anni fa. Domani la presentazione

Scoperti nel sito archeologico di Selinunte reperti archeologici  risalenti a 2700 anni fa.

Le immagini esclusive dei ritrovamenti saranno presentate per la prima volta alla stampa martedì prossimo. La scoperta è frutto di un'importante ricerca condotta dall'equipe dell'Università di Camerino. L'evento sarà presentato, martedì, ai giornalisti che potranno filmare e fotografare i rinvenimenti dell' "ultim'ora" in anteprima assoluta, accompagnati dal direttore del parco archeologico di Selinunte, Enrico Caruso, dal soprintendente ad Interim dei Beni Culturali di Trapani, Gilberto Pambianchi, dal presidente nazionale dei Geomorfologi Italiani, coordinatore del gruppo di ricerca dell'università di Camerino e dai geologi e ricercatori dell'equipe che ha condotto la ricerca.

Il briefing con la stampa proseguirà con una visita ai Templi di Selinunte. Mercoledì prossimo, invece, nel parco archeologico il critico d'arte e attuale assessore ai Beni Culturali della Regione Sicilia, Vittorio Sgarbi, parteciperà alle 15 alla conferenza di presentazione dei risultati scientifici ottenuti dallo studio sul sito.

"Selinunte fu fondata nella seconda metà del VII secolo a.C. da coloni greci provenienti da Megara Hyblaea, una delle prime colonie greche di Sicilia - ha affermato Enrico Caruso, direttore del Parco Archeologico e soprintendente ad Interim - situata a pochi chilometri da Siracusa; in breve tempo Selinunte raggiunse uno straordinario sviluppo, tale da diventare la più importante Megalopoli della Sicilia Occidentale. La città fu distrutta una prima volta nel 409 a.C. dai Cartaginesi, quindi una seconda volta dai Romani nel 250 a.C.; nonostante ciò continuò ad essere abitata fino al XIII secolo circa, quando il progressivo abbandono la celò sotto una spessa coltre di sedimenti sabbiosi di natura eolica e sotto la fitta vegetazione costiera, per essere nel 1551 riscoperta da un monaco domenicano di Sciacca, Tommaso Fazello, che iniziò a cercarla seguendo le indicazioni dello storico Diodoro Siculo".