L'assessore alla Cultura della Regione Siciliana, Vittorio Sgarbi, insiste sul suo sogno: "Ricostruiremo il Tempio G di Selinunte". Sgarbi dice anche che ci vogliono 12 milioni di euro.
"Entro questo mese avrò un preventivo vero che farò vedere a un finanziatore molto attendibile e importante che deve darci la sua definitiva adesione e che individuerà gli sponsor e a marzo sapremo con certezza se ci sarà un mecenate. Credo che si potrà cominciare a mettere in piedi le prime colonne del tempio G di Selinunte entro sette mesi" ha detto Sgarbi intervenendo a un convegno al baglio Florio del parco archeologico selinuntino.
"Il prezzo della ricostruzione di ogni colonna - ha aggiunto Sgarbi - è intorno ai 600 mila euro. Ho chiesto preventivi a quattro diversi fonti e quello più autorevole è della Soprintendenza del mare, ente capofila, con la Soprintendenza del sito che hanno elaborato un progetto intorno ai 12 milioni di euro''.
"In archeologia non possiamo adottare il metodo Fontana, come dire la razza greca contro gli stranieri che invece hanno fatto cose importanti': è il commento di Vittorio Sgarbi all'Ansa, di fronte al caso dei giovani archeologi che scavano a Selinunte, francesi, tedeschi e americani, mentre gli italiani sono costretti a cercare lavoro all'estero.
"Che le scuole di archeologia straniere vengano in Italia - ha detto Sgarbi - è un segnale positivo di universalità del sapere. Anche in Italia abbiamo ottime scuole come quelle che stanno lavorando in Libia. Si tratta di una spartizione degli spazi di ricerca che in Italia ha dato agli stranieri delle occasioni importanti. L'archeologia è viva non è morta. Attraverso quello che è rimasto vedi che erano più 'uomini' rispetto a quelli che oggi sono dei quaquaraqua, come diceva Sciascia. Oggi di uomini veri ne vediamo pochi. Eppure quelli che lo sono di meno vengono ammirati come se lo fossero".