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19/01/2018 09:23:00

Abusi edilizi in un’abitazione di via Trieste, indagati nove tecnici del Comune di Marsala

 Sono addirittura nove (tra dirigenti, funzionari e impiegati) i dipendenti del settore tecnico del Comune di Marsala finiti nel mirino della Procura con l’accusa di avere consentito a un privato (il 51enne Manfredo Natale Spadaro) di mantenere, nonostante un’ordinanza di demolizione, opere abusive realizzate nella trasformazione di parti della sua abitazione. Per otto tecnici comunali l’accusa è abuso d’ufficio, per uno, invece, è falso ideologico.

I primi otto sono l’ingegnere Francesco Angelo Patti, di 62 anni, dirigente del settore Servizi pubblici del Comune di Marsala, Giuseppe Giacalone, anch’egli di 62 anni, responsabile dell’Edilizia privata del Comune, Bernardo Giuseppe Giacalone, di 59, Filippo Maggio, di 61, Giovanni Barraco, di 57, Vincenzo Figuccia, di 60, Alberto Angileri, di 63, e Mario Stassi, di 61. A Patti, in particolare, si contesta, tra l’altro, di aver consentito a Spadaro il mantenimento delle opere secondo l’accusa “abusive” nonostante un “diniego di sanatoria”. Non avrebbe, insomma, ordinato la demolizione.

E anche a Barraco, responsabile dell’ufficio Autorizzazioni edilizie, si contesta il “mantenimento” delle strutture per aver omesso il provvedimento di sospensione delle opere. Vito Angileri, 56 anni, è l’unico tecnico comunale accusato di falso ideologico.

E ciò perché, in qualità di tecnico dell’ufficio Abusivismo del settore Servizi pubblici, avrebbe falsamente attestato, dopo un controllo ispettivo, che “la ditta ha rimosso la copertura della veranda riconducendola a pergolato con struttura precaria in legno, ripristinando la vecchia struttura della mansarda in vani non residenziali”, ma omettendo di relazionare, sempre secondo l’accusa, che una parte delle opere non risultavano demolite. Tutti, insomma, avrebbero concorso per favorire Spadaro, accusato, oltre che di abusivismo edilizio, anche di falso ideologico.

Per abuso d’ufficio, invece, a causa di un parere favorevole ad alcune opere, è indagato anche Giuseppe Morana, responsabile del locale ufficio Igiene dell’Asp. Di falso ideologico, infine, deve rispondere il tecnico privato progettista delle opere contestate, il 53enne Andrea Pellegrino. Epoca dei fatti contestati è il periodo tra il 2014 e il 2017. A coordinare l’indagine è il pm Giulia D’Alessandro.